La società Rockhopper, beneficiaria dell’indennizzo, rende noto che l’Italia ricorre contro la multa da 190 milioni di euro. Il ricorso notificato dallo Stato lo scorso 28 ottobre. Il Forum H2o afferma che la piattaforma off shore davanti alla costa teatina non era un progetto autorizzato definitivamente
Il Forum H2O in una nota parlando della controversia tra lo Stato Italiano e la multinazionale petrolifera commenta il ricorso ricordando che l’Italia è uscita dal “Trattato della Carta dell’Energia” cinque anni fa quando arrivò il ricorso di Rockhopper su Ombrina, ma che il Trattato stesso agisce per decenni anche dopo l’abbandono da parte di uno Stato.
Augusto De Sanctis del Forum H2O spiega che< le multinazionali portano gli Stati davanti agli arbitri che condannano i governi i quali democraticamente aderiscono alle decisioni sul taglio delle emissioni inquinanti. Voglio ricordare che la piattaforma off shore Ombrina davanti alla costa teatina non era un progetto autorizzato definitivamente quando il Parlamento italiano ha introdotto il divieto generale di perforazione entro le 12 miglia, norma che appunto vale per tutte le aziende e non solo per Rockhopper. Quindi l’arbitrato ha incredibilmente condannato lo Stato, al di fuori dei tribunali dove si possono rivolgere i comuni cittadini e delle relative regole di trasparenza ecc, per profitti solo ipotetici. Certo è singolare che veniamo a conoscenza del nuovo ricorso del nostro governo direttamente dalla multinazionale. Nel frattempo Olanda e Francia, dopo quanto accaduto su Ombrina, hanno annunciato l’uscita dal Trattato della Carta dell’Energia. Il presidente Macron in persona ha preso posizione in quanto il governo francese ha espresso preoccupazione rispetto all’impatto di questi arbitrati internazionali promossi dalle multinazionali rispetto agli sforzi della comunità internazionale per contrastare la crisi climatica e abbandonare le fossili>.