C’è anche Pescara tra le province interessate dai controlli dei carabinieri del Nas di Firenze nell’ambito delle indagini su una truffa dell’olio di semi reso simile all’extravergine di oliva.
Una operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, che ha portato alla scoperta l’esistenza di aziende olearie che con l’aggiunta di sostanze come clorofilla e betacarotene rendevano l’olio di semi simile a quello extravergine di oliva. Sono 10 gli indagati, tra i quali sette sono ritenuti essere dei prestanome.
Le perquisizioni dei carabinieri del Nas hanno riguardato le province di Firenze, Cerignola, Pescara,Barletta-Andria-Trani, Pisa e Prato.
Nei confronti di due persone, accusate di riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di prodotto etichettato in materia fraudolenta, sono state disposte le misure cautelari degli arresti domiciliari a Cerignola e a Montespertoli. Ad altri due indagati, di Impruneta e Castelfiorentino, è stato notificato il divieto di vendere prodotti alimentari per sei mesi.
Secondo gli investigatori l’olio di semi veniva modificato con sostanze non dannose per la salute in Puglia e immesso nei circuiti commerciali toscani del settore alimentare: bar, ristoranti, panifici, grossisti.
E’ stato documentato il flusso di 50tonnellate di olio sofisticato e ne sono state sequestrate 16 tonnellate. Secondo i militari del Nucleo antisofisticazioni avrebbe i prestanome avrebbero contribuito a sviare le indagini consentendo ai truffatori di utilizzare i marchi delle loro società.