Ha riguardato anche l’Abruzzo l’indagine che ha portato all’arresto di otto persone e a due denunce per truffe ad anziani di alcune regioni italiane dove lestofanti si presentavano dicendo di essere avvocati e marescialli dei carabinieri per farsi consegnare denaro.
Ha coinvolto anche l’Abruzzo l’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Terni , nell’ottobre del 2017, che ha riguardato Umbria, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Basilicata, Campania e Calabria.
I militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Terni hanno arrestato, per una presunta associazione a delinquere finalizzata a commetter truffe aggravate ai danni di anziani con il cosiddetto metodo del “finto maresciallo dei carabinieri” o del “finto avvocato”, otto persone, residenti a Napoli, sei delle quali sono state condotte in carcere e alte due agli arresti domiciliari. Due persone sono state, invece, denunciate.
Sono circa 300 le truffe accertate per un totale di 400 mila euro di ‘profitto’ per la banda che, secondo gli investigatori, era ben organizzata nei ruoli e nella logistica ed aveva al suo interno funzioni predefinite e cambiava continuamente zona di intervento.
Gli indagati consultavano gli elenchi telefonici sul web e reperivano nominativi e relativi numeri di persone alle quali gli interlocutori rappresentavano un falso e grave incidente stradale in cui era rimasto coinvolto un parente della vittima, solitamente un figlio o un nipote, invitando a versare somme di denaro o preziosi ad un ‘esattore’ in zona per evitare gravi conseguenze giudiziarie.