Il neo presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo Pietrangelo Buttafuoco, dopo la firma del contratto firmato oggi all’Aquila, ha parlato delle sue esperienze artistiche e del suo rapporto con l’Abruzzo.
Pietrangelo Buttafuoco, 56 anni, giornalista e scrittore siciliano prende il posto di Annalisa De Simone, scrittrice aquilana di 36 anni. La nomina è stata ratificata nella seduta odierna della giunta regionale presieduta dal presidente Marco Marsilio.
Il governatore Marsilio ha detto”Abbiamo individuato e trovato la piena disponibilità di una persona di altissimo prestigio che contribuirà a dare all’Abruzzo una maggiore vetrina nazionale e internazionale e a riportare le scene abruzzesi al centro dell’attenzione come meritano. Nell’ottica di una linea programmatica di rilancio culturale di questa città e dell’Abruzzo intero porgo i miei più sinceri auguri di buon lavoro al nuovo presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo che ringrazio per aver accettato l’incarico, peraltro a titolo gratuito. Ringrazio inoltre, Annalisa De Simone per il lavoro e la dedizione mostrata fin qui”.
Il presidente Buttafuoco ha esordito dicendo “Sono pratico di teatro, lo bazzico da una vita, sono stato già presidente del Teatro Stabile di Catania, sono stato persino capocomico, ho fatto anche tournèè all’estero. Ho una cinquantina di repliche alle spalle di lavori miei, è un mondo tutto mio, lo conosco, insomma è un mestiere mio. Dopo Catania mi sono dedicato in prima persona al teatro, come in Sicilia anche a L’Aquila sono impegnato a titolo gratuito.
Potrò dare risposta sul futuro del Tsa quando comincerò, quando mi confronterò con tutti, a cominciare anche dalla stessa Annalisa De Simone, odio i proclami prima di arrivare. Ci siamo sentiti con la De Simone, è stata molto carina mi ha fatto gli auguri e abbiamo chiacchierato a lungo, ci siamo dati appuntamento a domani, è un passaggio di testimone . Non voglio fare polemiche, ci scambieremo in modo proficuo le nostre opinioni. L’Abruzzo in generale è sempre stato una mia meta, soprattutto L’Aquila anche da ragazzo e l’impronta culturale e sacra a L’Aquila è molto forte ed unita anche ad una capacità straordinaria di coniugare l’avvenire e costruire il futuro, molto più che in tutto il resto d’Italia, rappresenta un vantaggio, ovviamente pagato a caro prezzo per via della tragedia del terremoto”.