La Asl di Pescara inaugura l’ambulatorio di patologia polmonare oncologica che vede impegnato un team di specialisti nella diagnosi precoce del cancro del polmone.
Il tumore polmonare viene definito “big killer” in ambito oncologico e la Asl di Pescara, guidata dal direttore generale Armando Mancini, in linea con il documento tecnico “Rete oncologica polmonare – PDTA del tumore del polmone”, approvato dalla Regione Abruzzo, ha formalizzato il “Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del tumore polmonare” ed ha attivato l’ambulatorio all’interno dell’ospedale civile di Pescara.
Il direttore Mancini, alla presenza del direttore sanitario Antonio Caponnetti, insieme ai direttori del Dipartimento delle Chirurgie Massimo Basti e dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Toracica Marco Casaccia e al dirigente medico Alta Professionalità – Supervisione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del Tumore Polmonare Antonio De Filippis e al direttore dell’Uoc di Pneumologia Fabio Di Stefano, ha spiegato che i dati delle Linee Guida dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), riferiti all’anno 2018, rivelano che:
“Sono attese in Italia oltre 41.800 nuove diagnosi di tumore del polmone, delle quali quasi il 30% coinvolgeranno il sesso femminile. Esse rappresenteranno circa l’11% di tutte le nuove diagnosi di tumore nella popolazione generale, e, più nel dettaglio, il 14% di tutte le neoplasie nei maschi ed l’8% nelle femmine. Si calcola, inoltre, che, attualmente, 1 uomo su 10 ed una donna su 38 svilupperà un tumore del polmone nel corso della vita. Dati ISTAT rivelano che nel 2015 ci sono state in Italia 33.836 morti per tumore del polmone.
Si comprende facilmente come la diagnosi precoce di questa malattia, complessa e subdola, sia fondamentale per la prognosi dei pazienti. Gli stadi precoci di malattia sono, infatti, quelli che possono giovarsi di un trattamento chirurgico con finalità curativa”.
Il direttore Basti ha evidenziato che si sente orgoglioso di dirigere le strutture di tre dei quattro PDTA esistenti in Abruzzo, ed ha aggiunto che “E’ di fondamentale importanza saper riconoscere i sintomi legati ad un potenziale tumore polmonare (ad esempio, tosse persistente, dispnea, dolore toracico, emoftoe, disfonia, ecc.) così come i segni radiologici (anche in caso di malattia asintomatica), correlarli ai fattori di rischio (esposizione lavorativa a cancerogeni, abitudine tabagica, familiarità) al fine di poterlo indirizzare in tempi rapidi all’attenzione degli specialisti.
Nell’ambito della ASL di Pescara si effettuano tutte le prestazioni, dalla diagnostica (TAC, PET-TAC, indagini endoscopiche) ai trattamenti chirurgici ed oncologici. Questo “percorso” è garanzia di un corretto procedimento diagnostico-terapeutico-assistenziale, che passa attraverso l’applicazione delle Linee-Guida più aggiornate, permettendo un accesso facilitato al paziente”.
I direttori Casaccia, De Filippis e Di Stefano hanno spiegato che “Un paziente con un sospetto diagnostico di tumore polmonare può accedere all’Ambulatorio di , sito presso l’Unità Operativa Complessa (UOC) di Chirurgia Toracica dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara, sito al 3° piano – Ala Est, con un’ impegnativa del medico di medicina generale/specialista con dicitura:“Prima visita Chirurgia Toracica per sospetta patologia polmonare oncologica” con Classe di Priorità BREVE (B). L’erogazione della prestazione avverrà entro circa 5 giorni.
Dal momento della presa in carico, il paziente entrerà ufficialmente nel percorso del Gruppo Interdisciplinare di Cure Oncologiche (GICO) e sarà seguito per gli approfondimenti diagnostici e le cure del caso”.
Il cancro, intanto, diventa sempre più curabile grazie ai progressi della ricerca e in Abruzzo, come emerge dal report numero 7 del Registro tumori istituito dall’Agenzia sanitaria regionale, dopo cinque anni circa il 56% dei pazienti sta bene. La Asl di Pescara è l’unica in Abruzzo ad avere l’ambulatorio inserito nel “Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del Tumore Polmonare (PDTA)” .
Il direttore Mancini ha ricordato che “Negli anni è progressivamente aumentata l’applicazione dei PDTA, ritenuti i più efficaci strumenti clinici finalizzati alla presa in carico globale del paziente cronico: la domanda di cure è, infatti, sempre più ampia e diversificata da parte dell’utenza che, vivendo più a lungo, presenta bisogni assistenziali crescenti da affrontarsi nell’ottica della multidisciplinarietà.
All’aumento della longevità dei pazienti corrisponde spesso l’aumento della presenza di “comorbilità” cui consegue la necessità del ricorso a percorsi diagnostici e terapeutici caratterizzati da competenze specialistiche diversificate che devono essere integrate secondo modelli assistenziali multi-livello.
Ciò presuppone, da una parte, l’affermazione di una visione “olistica” dello stato di salute della persona, che deve essere trattata nella sua totalità ed integrità psico-fisica mediante interventi che tengano conto dei diversi aspetti della cura (dalla diagnosi alla riabilitazione); dall’altra, lo sviluppo della medicina “di iniziativa”, “proattiva” attraverso il potenziamento della rete dei servizi territoriali”.
Le caratteristiche dei PDTA :
Ciò che contraddistingue i PDTA, è la molteplicità degli interventi assistenziali attuati secondo schemi standardizzati di cura basati sulle più rilevanti evidenze scientifiche nazionali ed internazionali in tema di patologie croniche ad alta diffusione e rilevanza clinica (scompenso cardiaco, diabete mellito, tumore della mammella, colon retto, polmone, ecc.)
Il sistema integrato di cure assicurato grazie alla rigorosa applicazione dei PDTA da parte del team multidisciplinare consente di garantire a ciascun paziente:
la globalità degli interventi specifici per la patologia riscontrata;
l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni erogate;
la continuità delle cure nei diversi setting assistenziali;
la riduzione della variabilità nel trattamento tra diversi soggetti affetti dalla medesima patologia.
Gli obiettivi dei PDTA
In quanto sistemi integrati di servizi e prestazioni erogati da équipe multidisciplinari operanti nei diversi ambiti organizzativi (realtà ospedaliera e territoriale), i PDTA mirano ad assicurare l’integrazione delle procedure e dei piani assistenziali.
La finalità dei PDTA è quella di garantire al paziente cronico non solo il corretto trattamento della patologia, ma anche, per quanto possibile, il miglioramento del suo stato funzionale e la prevenzione delle ricadute, con positive ripercussioni sul benessere e la qualità della vita del soggetto.
Intanto sul fronte assunzioni in Abruzzo ce ne saranno oltre 1.150 in tre delle quattro asl abruzzesi nei prossimi tre anni, per far fronte ai pensionamenti che scatteranno nei prossimi mesi.
NUOVE ASSUNZIONI NELLE ASL ABRUZZESI:
La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla salute Nicoletta Verì, ha approvato il piano triennale di assunzioni per le Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Pescara e Teramo mentre per la Asl Lanciano – Vasto – Chieti bisognerà attendere ancora qualche settimana.
Per la provincia di Pescara, sono previste 299 assunzioni in tre anni, e l’assessore Verì spiega che questo documento è ” Flessibile e potrà essere modificato in base agli indirizzi fissati dal Governo regionale, per una profonda riorganizzazione del sistema sanitario regionale. Un ruolo centrale avranno anche in nuovi direttori generali delle Asl, rimodulando le figure professionali in base alle singole esigenze territoriali”.