Quint’ultima nella graduatoria delle regioni nel 2007, stessa posizione dieci anni dopo. A vedere il bicchiere mezzo pieno, non significa che l’Abruzzo non cresce, ma che è tornata ai numeri del periodo prima del terremoto.
Il settore è quello del turismo che ha, inevitabilmente, vissuto un periodo di profonda crisi subito dopo il sisma del 2009 e che tra il 2017 ed i primi riscontri del 2018, fa registrare uno stato di sostanziale stabilità, tendente, però, ad una crescita seppur minima. L’analisi dei numeri da parte dell’assessore regionale Giorgio D’Ignazio, del direttore del dipartimento Francesco Di Filippo e del responsabile del Sitra (Sistema Informativo Turistico Regione Abruzzo), l’Ing. Severino Marcelli. +1,5% di arrivi nel 2018, rispetto al 2017, +2,3% le presenze. Andando per settore, solo per quanto riguarda i parchi +4,4% gli arrivi, +3,6% le presenze, solo nel mese di giugno, in occasione dell’Open Day Summer, oltre il +5% rispetto ad un anno fa. Crescono gli stranieri e vincenti si sono rivelati gli eventi di trascinamento, in particolare quelli sportivi:
“Non amo avventurarmi nei dati fini a se stessi – ha spiegato l’assessore D’Ignazio – anche se dovrei dire che se noi restiamo stabili, la Regione Marche, dal 2007, è scesa in classifica di ben 5 posizioni. A me interessa più valutare la qualità del lavoro che stiamo svolgendo e devo dire che tutto il settore turismo della Regione sta facendo un lavoro egregio già proiettato all’estate del 2019, quando sono convinto che i dati saranno ancora più positivi.”