Firmato stamane un protocollo d’intesa tra la Regione Abruzzo e la Conferenza Episcopale per la costituzione di un tavolo per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico e allo sviluppo del turismo religioso.
Un comitato di saggi formato da 8 elementi, 4 da parte della Regione e 4 sponda Conferenza Episcopale per rigenerare un sistema virtuoso per la valorizzazione del turismo religioso in Abruzzo. Il patrimonio è vastissimo e per alcuni aspetti incontaminato, veri e propri tesori fruibili con estrema difficoltà, nonostante la richiesta dal mercato sia in costante crescita. Basti pensare che in Italia il turismo religioso produce un economia di circa 4 miliardi e mezzo l’anno, in Abruzzo, invece, mancano dati organici ed omogenei, ma il dipartimento turismo che sta già operando, in tal senso, attraverso il sistema Sitra, assicura che le presenze sono in aumento e che, anche grazie a questo protocollo, si potrà avere a breve un quadro ancora più preciso. Dagli anni del Giubileo, purtroppo, molto è stato trascurato, ma, come ha ricordato in conferenza stampa il vescovo di Sulmona , Mons. Michele Fusco, non si parte da zero, lo stesso assessore regionale Mauro Febbo, pronto a scommettere sul rilancio di un settore troppo importante per l’economia del territorio, annunciando, tra l’altro anche l’apertura di un ufficio apposito in assessorato. Si tratta in sostanza di individuare modalità più consone alla conoscenza, fruizione e valorizzazione dei beni ecclesiastici e del patrimonio religioso materiale ed immateriale per far si, ad esempio, che il turista non incontri ostacoli di alcun tipo, quando vuole visitare una delle tante bellezze, anche le più nascoste:
“L’Abruzzo è pieno di veri e propri scrigni – dichiara Mons. Fusco – spesso abbandonati , bisogna creare un sistema tale per cui questo non avvenga più e con questo accordo direi che andiamo ad intraprendere la strada giusta.”