Uccisione orsa Amarena: il 23 dicembre al via il processo

Il 23 dicembre al Tribunale di Avezzano inizia il processo per l’uccisione dell’orsa Amarena. Sit-in delle associazioni animaliste e ambientaliste

Le associazioni animaliste e ambientaliste, insieme al Parco nazionale d’Abruzzo, alla Regione e al Comune di San Benedetto dei Marsi saranno presenti in aula come parte offesa all’udienza prevista per le ore 9.30.

L’orsa Amarena è morta nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre 2023. Leggi anche  E’ morta l’orsa Amarena: uccisa da una fucilata. “Ho sparato per paura”

In  una nota dell’associazione Animalisti Italiani si legge “Le associazioni animaliste e ambientaliste, insieme al Parco nazionale d’Abruzzo, alla Regione e al Comune di San Benedetto dei Marsi saranno presenti in aula come parte offesa per garantire che la verità emerga e che chi ha commesso un simile reato paghi le conseguenze del suo gesto criminale.

L’uccisione di Amarena è stata un atto crudele e ingiustificato, che ora porterà l’indagato a rispondere davanti alla giustizia, per l’uccisione di un animale innocente”. “Un delitto aggravato dall’avere agito con crudeltà correlata all’assenza di valida giustificazione, nonché alla presenza dei cuccioli non ancora autosufficienti con l’intento, dunque, anche all’eliminazione degli stessi in ragione delle loro condizioni di debolezza. Inoltre, secondo la legge, la condotta dell’imputato è ulteriormente aggravata dal fatto che abbia esploso un colpo di fucile all’aperto, in un luogo accessibile a terzi e in direzione di luoghi pubblici ed abitati, creando pericolo per la pubblica incolumità”.

Le associazioni Animalisti Italiani, Appennino Ecosistema, Enpa, Oipa, Lav e Wwf dichiarano “Questo processo rappresenta una battaglia non solo per Amarena, ma per tutti gli animali selvatici vittime di violenze ingiustificate. Abbiamo organizzato, in concomitanza all’udienza, un sit-in di sensibilizzazione davanti al Tribunale affinché i diritti della fauna selvatica vengano tutelati.

Auspichiamo che, considerata la condotta perpetrata ai danni di un innocente animale, appartenente a una specie selvatica protetta, l’imputato venga condannato per i reati contestati senza alcun beneficio processuale o probation giudiziale. L’autore deve rispondere pienamente delle sue azioni, che non hanno arrecato danno solo all’orsa Amarena, ma anche all’intera collettività, simbolicamente ferita da un gesto così crudele e ingiustificabile”.