Il Dipartimento di Neuroscienze Imaging e Scienze Cliniche dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti -Pescara rimane ai vertici della classifica nazionale
Nella graduatoria dei Dipartimenti di Eccellenza Italiani finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca, il Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche diretto dal professore Stefano Sensi conferma la posizione di assoluto prestigio classificandosi al secondo posto.
Il DNISC è a pari merito con il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università “La Sapienza” di Roma e ad un solo punto dal primo classificato: il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università “Federico II” di Napoli.
Infatti l’importante finanziamento, pari a 13,5 milioni di euro, ottenuto dal Ministero, al termine di una severa e rigorosa selezione, pone il DNISC e l’Ateneo abruzzese ai vertici delle più prestigiose università italiane per quanto concerne la ricerca nell’ambito delle scienze mediche.
Il professore Sensi spiega che«Questo importante risultato è frutto di una grande attenzione alla ricerca di qualità ma anche di una attenta politica di reclutamento da parte del DNISC. Il DNISC ha privilegiato l’acquisizione di talenti richiamati dall’estero ed operato importanti investimenti sulle nuove tecnologie biomedicali.
Quello ottenuto è un riconoscimento che consolida il ruolo del DNISC come polo di riferimento nazionale per le Neuroscienze. Il finanziamento che assomma ad un totale di 13 milioni e mezzo di euro, permette al DNISC di raccogliere le sfide offerte dall’implentazione degli strumenti della medicina del futuro: medicina personalizzata e uso dell’intelligenza artificiale.
E’ un investimento considerevole che consente un balzo in avanti tecnologico da applicare alle più moderne tecnologie di imaging e che ci consentirà lo studio, sempre più dettagliato, dei meccanismi che sottendono al funzionamento del cervello in condizioni fisiologiche e di malattia. Il risultato ottenuto dal DNISC della “d’Annunzio è anche una grande opportunità per la nostra Regione perché consente di rilanciare un’assistenza e ricerca clinica di altissimo livello».