Per la quarta volta la Clinica Neurologica dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, diretta dal professore Marco Onofrj, ottiene un finanziamento nell’ambito di un progetto nazionale in competizione al Ministero della Salute.
Il progetto, coordinato dalla professoressa Laura Bonanni, è finalizzato alla ricerca scientifica nel campo delle Demenze e in particolare della Demenza a corpi di Lewy.
Per la rilevanza dei risultati ottenuti negli studi sulla DLB, la professoressa Bonanni ha già ricevuto importanti riconoscimenti scientifici e la designazione come leader italiano nell’ambito di numerosi progetti di ricerca internazionali sulle demenze.
Da molti anni la Clinica Neurologica di Chieti è impegnata nello studio delle malattie neurologiche che includono le demenze, il Morbo di Parkinson, l’Epilessia, la Sclerosi Multipla ed ha ricevuto dal Ministero della Salute, dal Ministero dell’Università e Ricerca e da Enti internazionali importanti finanziamenti per un totale di oltre due milioni di euro.
Per il Morbo di Parkinson e per la Sclerosi Multipla i finanziamenti hanno superato il milione di euro. Anche la sezione della Neurologia, dedicata alla ricerca sperimentale sui modelli della Demenza, diretta dal professore Stefano Sensi, ha ottenuto finanziamenti per oltre un milione di euro.
La Clinica Neurologica è un punto di eccellenza in Abruzzo ma, in ambito clinico e sanitario, riceve maggiori attenzioni a livello nazionale ed internazionale che a livello locale.
Il professore Marco Onofrj spiega che “Le demenze rappresentano un gruppo eterogeneo di malattie che hanno in comune una caratteristica importante: l’enorme impatto sociale nei paesi ad economia avanzata. Tra le demenze la più nota è sicuramente la Malattia di Alzheimer, che però è identificabile in un 50% circa di pazienti, mentre nel 25% la demenza ha aspetti clinici diversi ed è definita Demenza a Corpi di Lewy; in un altro 25% la demenza ha cause ancora diverse.
I pazienti affetti da Demenza a corpi di Lewy non presentano soltanto un declino cognitivo con deficit di memoria (come nell’Alzheimer), ma sviluppano anche disordini comportamentali complessi, con allucinazioni precoci, deliri, disturbi del sonno con attività complesse durante i sogni che spaventano i familiari.
In più spesso presentano sintomi che gli osservatori inesperti attribuiscono alla coincidenza di più malattie. La terapia è complessa perché i pazienti sono ipersensibili ai tranquillanti maggiori e possono presentare effetti collaterali gravi.
Nel corso degli anni passati la Clinica Neurologica ha prodotto una serie straordinaria di pubblicazioni scientifiche di alto livello sull’inquadramento dei sintomi comportamentali delle demenze, sul meccanismo delle terapie e sulle metodiche diagnostiche ed ha sviluppato una metodica di analisi del segnale elettroencefalografico che permette di diagnosticare la malattia fin dagli esordi. Questa metodica è attualmente applicata nei maggiori centri europei, americani e giapponesi. Questi risultati hanno reso l’Ateneo di Chieti un punto di riferimento nazionale e internazionale nel campo delle demenze”.