Detto fatto, nel giro di breve tempo il rettore dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara Sergio Caputi da il via al progetto per contrastare il fenomeno della plastica nel mare Adriatico.
Un’idea buttata li in una chiacchierata con il presidente dell’associazione armatori di Pescara Francesco Scordella ed organicamente strutturata nel giro di breve tempo con la delibera dello scorso 28 maggio nella quale l’Università “G.d’Annunzio” s’impegna a dare vita ad un progetto pilota per la ricerca, sviluppo e tutela del mare Adriatico a partire da un azione di contrasto al fenomeno delle plastiche in mare. Progetto caratterizzato da 3 “R” : Raccolta, Ricerca e Riciclo, con l’obiettivo immediato di realizzare intanto una mappatura della plastica presente nella zona di mare adriatico centrale e settentrionale, al fine di creare un modello integrato e replicabile che metta insieme la ricerca, sviluppo e formazione-divulgazione, per affrontare in maniera esaustiva la problematica dei rifiuti marini, con particolare attenzione a quelli di natura plastica. Il progetto prevede il coinvolgimento dell’intera flotta della marineria pescarese, circa 40 barche, chiamati ad agire (in parte già lo fanno) come anello primo della lunga filiera. Saranno loro a raccogliere i rifiuti di plastica, trasformandosi in una sorta di laboratori mobili. Rifiuti che saranno raccolti in 2 contenitori sulle barche, uno per i materiali plastici, l’altro per tutti i materiali in genere. Al rientro in porto saranno conferiti in specifici contenitori da dove saranno quantificati ed avviati al riciclo. Qui entrano in gioco gli altri componenti della filiera, in particolare gli scienziati dell’università “d’annunzio” che si occuperanno di classificare, analizzare e monitorare. A completare la filiera Ambiente Spa e soprattutto Corepla, chiamati a smaltire e riciclare con un obiettivo finale dall’alto valore simbolico, grazie alla matita del Professor Andrea Vallicelli, docente al dipartimento di Architettura e disegnatore di barche per la Coppa America, la realizzazione di un prototipo di piccolo tender, con la plastica riciclata, da mettere in vendita ad un’asta di beneficenza. Gli altri partner del protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi nella sala consigliare del Rettorato, la Regione Abruzzo, il Comune di Pescara, la Capitaneria di Porto, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico, il Marina di Pescara e la Fater Smart che ha già avviato da tempo, in maniera del tutto innovativa, un sistema di raccolta e riciclaggio dei materiali plastici dei pannolini. Durata del progetto 6 mesi, ma si è già al lavoro per avviare la seconda fase, con il bando Adrion, per coinvolgere non solo le altre marinerie italiane che si affacciano sull’adriatico, ma soprattutto gli altri paesi europei.