Dalle 10 alle 12 sit-in di protesta domani, 13 aprile, nel piazzale del polo di Lettere al fine di favorire la condivisione ed il confronto sui temi del benessere psicologico della componente studentesca dell’Ateneo. La manifestazione, a cura dei rappresentanti degli studenti della lista 360Gradi, della lista di rappresentanza nazionale Unione degli Studenti Universitari e della lista PAS, vede già numerose adesioni di realtà associative del territorio di Chieti e di Pescara
Il 6 aprile, uno studente dell’Università G. D’Annunzio si è tolto la vita nella propria abitazione. Interpretare questi eventi non è sempre semplice ma è nostro dovere avviare una serie di riflessioni e buone prassi nell’istituzione universitaria che ha un peso determinante nelle scelte dei giovani.
“Il sit-in nasce dalla necessità di rispondere alla preoccupazione manifestata dagli studenti in questi giorni, a seguito del triste fatto a tutti noto, concedendo loro uno spazio per condividere idee, emozioni e proposte da portare all’attenzione della governance di Ateneo. Il sit-in si concluderà con la presentazione di almeno quattro richieste che sono parte di una lunga serie di interventi necessari se si vuole davvero lavorare per il benessere psicologico.”.
“Giorni fa Antonio, 29enne, studente di medicina presso la nostra Università G. D’Annunzio, si è tolto la vita nella propria abitazione. 42 le pagine lasciate per tentare di esprimere il proprio vissuto e i perché del proprio gesto. Per quanto complesso possa essere interpretare questi eventi, non possiamo astenerci dal constatare di come tutto ciò che ruoti attorno all’istituzione universitaria abbia un peso nella vicenda, di Antonio e di molti altri come lui. Stringendoci uniti attorno allo sgomento per la sua perdita, come comunità studentesca, rappresentanti, amici, docenti, di fronte all’ennesima tragedia che non può non essere corrisposta da una doverosa spinta ad agire, ci prepariamo insieme a chiedere un cambiamento concreto. Per tutti.”
Le proposte degli studenti
I rappresentanti degli studenti di 360Gradi, già a lavoro sulla questione del benessere psicologico con la campagna #chiedimicomesto hanno raccolto una serie di vecchie e nuove esigenze.
“Il sit-in si concluderà con la presentazione, in forma protocollata, di istanze su quattro temi: il potenziamento del servizio di counseling di Ateneo; l’organizzazione di uno screening sulla salute psicologica della popolazione studentesca dell’Ateneo, anche al fine di porre in essere ulteriori interventi specifici; la richiesta di eliminazione dello sbarramento orizzontale nel CdLM in Medicina e Chirurgia; l’istituzione di due sessioni straordinarie di esami di profitto per tutti i corsi di laurea, una in dicembre, l’altra in aprile/maggio”.
L’università non può essere più vissuta, in nessun luogo, come fonte di problemi che minano la salute psico-fisica di un individuo, ma deve garantire lo sviluppo della persona fornendo un ambiente adeguato, sotto l’aspetto dei servizi, quello didattico-formativo, e quello strutturale. Chiediamo e continueremo a chiedere riforme immediate dei servizi di base allo studente, dal supporto psicologico al medico di ateneo, garanzie che ne tutelino i diritti in sede di esame e in ogni ambito della didattica, bilanciamento tra ore di teoria e ore di pratica, flessibilità degli orari e adeguamento degli stessi alle necessità quotidiane, l’ampliamento e miglioramento degli spazi già esistenti”.
In un mondo universitario che ruota attorno all’idea di perfezione e competizione, dove i servizi psicologici non riescono a rispondere al fabbisogno studentesco, si hanno premi per merito ma spesso trattamenti poco dignitosi in sede di esame, occorre un cambiamento.
“Tra pressioni sociali, paura di fallire, sensi di colpa e bugie, il mondo universitario è diventato sempre più un luogo di depressione, concorrenza e ansia quando dovrebbe essere una fabbrica di idee, segnare la nostra crescita personale e culturale, o semplicemente rappresentare un ambiente in cui possiamo sentirci protetti”.
“Non capita di rado di essere bocciati agli esami sentendoci dire che, nonostante si abbia una preparazione sufficiente, lo studente di medicina debba sempre puntare all’eccellenza, più in alto. Questa forse è una delle formule più gentili con cui si viene bocciati, tuttavia, sia che si tratti di un tentativo di scoraggiare lo studente, sia che si voglia indurre lo studente all’idea di non presentarsi all’esame senza avere una totale conoscenza di nozioni che richiederebbero anni e anni di studio e pratica, la retorica ruota sempre intorno ad una parola: perfezione”.
Dalla testimonianza toccante e dolorosa emerge, ancora una volta, l’immagine della realtà ostile ed opprimente cui siamo esposti, dove la nostra carriera vale più del lato umano, di chi siamo e di ciò che abbiamo da dire al mondo. È per questo che il sit-in vuole essere anche e soprattutto un momento di sensibilizzazione, condivisione, dialogo, pretesa di servizi e attività.
Esprimiamo vicinanza in qualità di comunità studentesca, rappresentanti e colleghi ed è nostro dovere tenere insieme un tessuto sociale forte. #nonunodimeno.