E’ stata pubblicata sul sito internet della Regione Abruzzo la graduatoria riguardante le risorse finanziarie destinate ai Comuni per compartecipare alla redazione o alla revisione degli strumenti urbanistici.
L‘assessore alla pianificazione del territorio Nicola Campitelli spiega che, secondo l’articolo 9 e 12 della legge regionale n. 18 del 1983, i fondi potranno essere impiegati per la redazione del Piano regolatore generale (Prg) e del Piano regolatore esecutivo (Pre).
Campitelli afferma che “Il budget messo a disposizione dalla Regione è di 250mila euro. Il nostro obiettivo è di sostenere l’attività di aggiornamento della pianificazione urbanistica dei piccoli e medi Comuni, alla luce delle nuove disposizioni legislative nazionali, come ad esempio le norme che abbracciano la rigenerazione urbana o il dissesto idrogeologico. Inoltre siamo a lavoro per realizzare un “tagliando” alla legge regionale n. 18/83, ormai obsoleta”.
Inoltre c’è la graduatoria che resterà valida per tre anni e riguarda i progetti ammissibili a finanziamento relativi all’annualità 2020 per una cifra complessiva di 1 milione di euro. Si tratta di contributi ai Comuni per la realizzazione di opere di urbanizzazione come previsto dalla Legge regionale n. 40 del 2017.
Nel luglio scorso, la Giunta regionale, proprio su proposta dell’assessore Campitelli, aveva approvato l’atto di indirizzo ed il relativo avviso pubblico per la concessione di contributi per opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
Campitelli ricorda che “Nello specifico, la legge n.40 si prefigge l’obiettivo di recuperare il patrimonio edilizio esistente, attraverso l’utilizzo dei vani e locali accessori, nonché dei vani e locali seminterrati, situati in edifici esistenti o collegati direttamente ad essi, da destinare ad uso residenziale, direzionale, commerciale o artigianale, al fine di contenere il consumo del suolo.
Si tratta di interventi di miglioramento dell’ambiente urbano attraverso il recupero e l’ammodernamento di opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Inoltre può rappresentare anche una boccata d’ossigeno per quei Comuni che intendono recuperare le aree degradate al fine di riqualificare il proprio tessuto sociale ed ambientale”.
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