Il vaccino è lo strumento più efficace e sicuro per contrastare la diffusione del Covid tra i bambini. Lo ribadisce il professore Francesco Chiarelli, presidente regionale della Società Italiana di Pediatria, preoccupato perchè in Abruzzo solo l’8% dei bimbi dai 5 agli 11 anni è immunizzato. Vademecum della SIP su quando vaccinare i piccoli dopo che hanno contratto la malattia.
Il professore Chiarelli, che è anche Professore Ordinario di Pediatria e Direttore della Clinica Pediatrica dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti- Pescara e dirige il Laboratorio di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica presso il Campus Universitario di Chieti, ieri, 31 gennaio, dopo la pubblicazione dei dati sulle vaccinazioni dei bambini , aveva evidenziato: «A oggi solo l’8% dei bambini da 5 a 11 anni ha eseguito entrambe le dosi e solo il 29% le prime dosi. La percentuale è ancora troppo bassa e pone i bambini a rischio elevato di contrarre l’infezione e avere conseguenze gravi per Covid-19».
L’avanzata delle varianti Delta e Omicron in bambini e adolescenti desta preoccupazione. I numeri dei positivi nella fascia di età pediatrica sono in salita ovunque sia in Italia che in Europa e nel resto del mondo. Già prima delle festività natalizie, l’ufficio per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità aveva dichiarato che i bambini, di età compresa tra i 5 ai 14 anni, rappresentavano i tassi più alti di infezione da Covid-19 segnalati.
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Anche chi ha già contratto la malattia deve essere vaccinato. A tal proposito la SIP ha pubblicato sul proprio sito internet un Vademecum che riportiamo:
Covid, quando vaccinare i bambini che hanno avuto l’infezione? Ecco un vademecum SIP che prende in considerazione tutte le possibili variabili.
Che succede se un bambino risulta positivo al Sars-CoV-2 subito dopo aver effettuato la prima dose di vaccino? E se invece la positività viene riscontrata 14 giorni dopo l’inoculazione? E se, ancora (per ragazzi sopra ai 12 anni) si viene infettati dal virus prima di effettuare la dose di richiamo? E dopo quanto tempo può vaccinarsi un bambino che ha contratto il Covid?
Per rispondere a tutte queste domande, in modo chiaro e dettagliato, la Società Italiana di Pediatria (SIP), ha realizzato un vademecum di facile consultazione. Un aiuto in più per le famiglie che decidono di vaccinare i propri figli.
Il vademecum illustra diversi scenari. Va sempre tenuta presente la regola generale che per i bambini sotto i 12 anni al momento non è prevista la dose di richiamo (“booster”).
Scenario 1 La prima situazione è quella classica, relativa allo schema vaccinale completo: tra la prima e la seconda dose devono passare 21 o 28 giorni, a seconda che ci si vaccini con Pfizer o Moderna. La dose di richiamo (booster) può essere fatta dopo 4 mesi (ma solo per gli over 12).
Scenario 2 E se un ragazzo ha avuto il Covid? La prima dose va fatta entro i 6 mesi dall’infezione e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione, poi dopo 4 mesi (solo per gli over 12) si fa il richiamo. Se, invece, sono trascorsi più di 12 mesi dall’infezione allora si segue lo schema vaccinale classico: prima dose, seconda dopo 21 o 28 giorni e richiamo (solo per over 12) dopo 4 mesi.
Scenario 3 Se l’infezione viene contratta dopo aver effettuato la prima dose di vaccino, le possibilità sono due: se si risulta positivi entro il tredicesimo giorno dall’inoculazione allora la seconda dose viene fatta entro 6 mesi dall’infezione e la dose di richiamo, per gli over 12, può essere fatta dopo 4 mesi. Il secondo caso è quello in cui si risulti positivi al virus dopo 14 giorni dalla prima dose (e prima della seconda): in tal caso la dose di richiamo, sempre per gli over 12, viene fatta dopo 4 mesi.
Scenario 4 L’ultimo scenario è quello in cui si contrae il virus dopo aver effettuato entrambe le dosi di vaccino ma prima di effettuare il richiamo. In questo caso il booster, sempre per quanto riguarda i soggetti di età superiore ai 12 anni, viene fatto dopo 4 mesi.