Riprende a pieno ritmo il sequenziamento dei tamponi positivi dell’Istituto Zooprofilattico “Giuseppe Caporale” per accertare la presenza della mutazione della variante Delta, dopo il primo caso registrato lo scorso agosto in provincia di Teramo.
Le analisi di laboratorio sono finalizzate a capire se la Delta plus, la A Y4.2 ha un ruolo nell’impennata dei contagi registrata negli ultimi giorni in Abruzzo. Si tratta di una variante che sta dimostrando un’infettività sicuramente superiore al Delta classico. L’infettività e la trasmissività sarebbe superiore fino al 15% rispetto al virus.
Gli esperti invitano, però, a frenare gli allarmismi e a continuare a osservare le regole che hanno permesso, insieme ai vaccini anti-Covid, di contenere la pandemia. Mantenere le distanze interpersonali, indossare la mascherina e igienizzare spesso le mani. Non bisogna abbassare la guardia e si dovrebbe evitare di frequentare luoghi affollati a rischio assembramenti.
L’Istituto Zooprofilattico teramano è stato il secondo in Italia a scoprire un caso di Delta Plus, i primi di agosto, che ha riguardato una ragazza di Giulianova che non era vaccinata contro il Coronavirus.
L’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, sta monitorando con grande attenzione la variante Delta, che presenta due mutazioni supplementari, la Delta AY.1 e la AY.2. La prima era stata già individuata in nove Paesi, tra i quali Usa e Regno Unito, ed è arrivata in Italia la scorsa estate insieme alla nuova variante Delta Plus AY.4.2.
Gli esperti ritengono che la Delta Plus abbia avuto origine in India, dove è stata trovata per la prima volta, e con l’inverno in arrivo, gli studiosi stanno cercando di capire dove il virus sta andando e cosa dovremo aspettarci nelle settimane e nei prossimi mesi.
La variante Delta, comunque, è ancora il ceppo dominante che sta circolando e i virologi ritengono che l’aumento dei casi in Abruzzo sia da collegare all’aumento del numero dei tamponi che vengono eseguiti dopo che è stato reso obbligatorio l’uso del Green pass. Ma anche il fatto che alcuni abruzzesi, dopo la seconda dose di vaccino, abbiano abbassato la guardia potrebbe essere alla base di questi aumenti.