Ci sono 51 casi accertati di persone che in Abruzzo hanno contratto la variante inglese del Coronavirus dal dicembre 2020 e riguardano in prevalenza la provincia di Chieti, 29 i casi a Guardiagrele dove è pronto uno screening di massa.
L’istituto superiore di Sanità ha confermato quanto aveva già accertato il Laboratorio di genetica molecolare dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, direttore dal professore Liborio Stuppia.
Si parla di 51 contagi anche se il numero complessivo potrebbe essere maggiore visto che l’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise ha individuato 51 contagi solo in provincia di Chieti riconducibili alla cosiddetta “variante inglese” del Sars- Cov 2.
Dal laboratorio di Chieti erano stati inviati circa dieci campioni, rappresentativi del totale, in quello di Roma e dall’ISS è arrivata la conferma. L’Izsam, che ha sede a Teramo, lavora per le Asl di Teramo, dell’Aquila e di Chieti, e dopoa aver concluso il sequenziamento, ha comunicato i risultati alle autorità competenti.
A Guardiagrele sono 29 i casi registrati su novemila abitanti e la Asl di Lanciano Vasto Chieti, dopo aver ricevuto la comunicazione dall’Istituto Zooprofilattico, si è subito attivata ed ha immediatamente intensificato l’attività diagnostica. Nei prossimi giorni, infatti, a Guardiagrele partirà anche lo screening di massa sulla popolazione.
Nel paese alle pendici della Majella il primo contagio riconducibile alla variante inglese risalirebbe al 18 dicembre mentre a livello provinciale il primo caso sarebbe da annoverare al 10 dicembre.
La Regione Abruzzo, nei giorni scorsi, aveva attivato i protocolli previsti a livello governativo dopo l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza dello scorso 8 gennaio.