Dalle ultime rilevazioni dei laboratori abruzzesi sui tamponi positivi al Covid risulta totalmente azzerata la variante Delta. Omicron è arrivata al 100% dei sequenziamenti.
Anche se riprendono speditamente il tracciamento e il sequenziamento dei tamponi molecolari e aumenta il numero delle persone vaccinate contro il Covid-19 la pandemia non è finita. Lo testimonia il fatto che la variante Delta è stata ormai soppiantata da Omicron e in Italia è presente anche una variante di quest’ultima.
Dopo i rallentamenti registrati nelle scorse settimane a causa del boom di persone che si sono sottoposte a tampone, riparte la macchina del sequenziamento in Abruzzo e con esso anche il tracciamento dei casi. Nel laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università D’Annunzio di Chieti- Pescara, diretto dal professore Liborio Stuppia, si sequenziano i tamponi. Si isolano il materiale genico e le molecole organiche che compongono gli acidi nucleici Dna e Rna e si accerta se si è in presenza di una variante del virus. E’ un processo complesso poichè il campione deve essere trattato e processato nella cabina di sicurezza di un laboratorio.
Per contact tracing (tracciamento dei contatti) si intende, invece, l’attività di ricerca e gestione dei contatti di un caso confermato COVID-19. Identificare e gestire i contatti dei casi confermati di COVID-19 permette di individuare e isolare rapidamente gli eventuali casi secondari e interrompere così la catena di trasmissione. Ecco perché è fondamentale, nel caso in cui si risulti positivi, allertare le persone con cui si è venuti in contatto e il Sistema sanitario nazionale.
La variante Delta è quasi sparita dall’Italia, sostituita dalla Omicron che in Abruzzo ha raggiunto il 100%. E’ quanto emerge dalla ‘flash survey’ condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla fondazione Bruno Kessler, sui positivi dello scorso 31 gennaio.
In particolare, su 1.231 nuovi casi positivi al tampone molecolare, sono stati 51 quelli sequenziati a campione. Dalle attività di sequenziamento è emerso che tutti sono riconducibili alla variante Omicron. Nessun caso, dunque, è dovuto alla variante Delta. L’Abruzzo è una delle undici regioni in cui Omicron è al 100 per cento. La media italiana è del 99,1 per cento. A livello regionale sono due le strutture che si occupano delle attività di sequenziamento: il laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università ‘D’Annunzio’ di Chieti e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise di Teramo.
Si registrano, però’, anche i primi casi della cosiddetta sottovariante 2. Al momento non è ancora possibile stabilire se la sottovariante è più pericolosa rispetto alle altre che l’hanno preceduta. La cosa certa è che la pandemia non è finita.
Da ieri, 11 febbraio, non è più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto ma l’obbligo rimane per i luoghi al chiuso e il professore Stuppia spiega che le mascherine rappresentano un presidio sanitario importante: <Non è detto che Omicron sia l’ultima variante che vediamo. Se si vuole raggiungere una riduzione della contagiosità bisogna mantenere le mascherine nei luoghi dove non c’è distanziamento, quindi al chiuso. Poi la mascherina secondo me non è una misura invasiva>.
Secondo alcuni studiosi abbiamo imparato molto ma non tutto su questo virus. Stuppia ricorda che : <Spesso ci ha sorpreso in questi due anni e, quindi, dobbiamo stare molto attenti. Dobbiamo intensificare la sorveglianza> .
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