Vasca di colmata a Pescara: lo smaltimento rallenta e se non si dovesse completare per la fine dell’anno i costi lieviterebbero in maniera insostenibile.
Escono con più preoccupazioni di quante ne avevano prima di entrare alla riunione con il Provveditore delle Opere Pubbliche all’Aquila, il sindaco di Pescara Alessandrini ed i consiglieri delegati, anche di centrodestra, che hanno chiesto di conoscere lo stato dell’arte sull’intervento di rimozione dei fanghi dalla vasca di colmata nei pressi della darsena commerciale al Porto. E’ ancora in corso la caratterizzazione del materiale da smaltire e non finirà prima del 18 novembre, solo da quel momento in poi si potrà pensare di proseguire con l’intervento, a fronte di una scadenza quasi improrogabile, quella del 31 dicembre, oltre la quale circa 80 mila metri cubi di fanghi non potranno essere più essere smaltiti secondo gli accordi contrattuali, ma andranno trattati come rifiuti speciali con i costi che aumenterebbero in maniera esorbitante. Dal 2014, data in cui é stato assegnato l’appalto di dragaggio alla Sidra, ad oggi resta fortissima l’incognita, già qualche anno fa ci fu una modifica al contratto rispetto al quantitativo decisamente superiore da dragare ed il cui eccesso fu depositato nella vasca che ora però va assolutamente svuotata. I Consiglieri di centro destra, per altro stizziti dall’atteggiamento poco collaborativo, a loro dire, del provveditore Rapisarda, vogliono vederci chiaro denunciando la mancanza totale di trasparenza ed annunciando perfino un’interrogazione parlamentare, mentre non si registra alcuna dichiarazione da chi, invece, dovrebbe spiegare.