Veleni di Bussi in Appello: il giorno del giudizio, a quasi dieci anni dalla scoperta dei rifiuti tossici, e a due anni e due mesi dalla sentenza di primo grado, oggi a L’Aquila la parola fine. Giudici in camera di consiglio. Verdetto non prima delle 16.
Una lunga e complessa vicenda esplosa nel 2007 con la scoperta da parte degli agenti del Corpo Forestale allora coordinati da Guido Conti, di un’area di circa 30 ettari, piena zeppa di almeno 250 mila tonnellate di rifiuti tossici e scarti industriali sversati per decenni sotto terra e che sono arrivati ad inquinare anche le falde acquifere. Dopo un vorticoso percorso giudiziario si é giunti, per i 19 imputati, tra ex tecnici, ex dirigenti ed ex amministratori della Montedison ad una prima clamorosa sentenza di assoluzione in Corte d’Assise a Chieti il 19 dicembre del 2014. Da lì il ricorso “per saltum” dei Pm pescaresi Bellelli e Mantini, direttamente in Cassazione, per contestare, in particolar modo, la decisione dei giudici di Chieti, di derubricare il reato di avvelenamento in disastro ambientale colposo, nel frattempo prescritto. Una sentenza contraddittoria sulla quale i giudici di Cassazione, nel marzo dello scorso anno, hanno indicato un approfondimento in Corte d’Apello a L’Aquila. Oggi giorno della sentenza, agli ordini del presidente del consiglio del collegio Luigi Catelli, dopo alcuni rinvii a causa della neve, l’ultimo appuntamento c’è stato lo scorso 7 febbraio, quando è stata la volta delle repliche delle difese che hanno puntato il dito contro l’avvocato dello Stato Cristina Gerardis, direttore generale della Regione Abruzzo, la quale ha fornito alla corte nuovi elementi, soprattutto uno studio allarmante sull’ inquinamento e l’avvelenamento. I legali degli imputati hanno chiesto al collegio di escludere dal materiale probatorio la produzione di atti fatta da Gerardis.
“E’ una scelta di campo considerare la falda l’oggetto giuridico del reato di avvelenamento delle acque destinate al consumo umano”,
ha sottolineato il procuratore generale Romolo Como nella sua breve replica.
AGGIORNAMENTO ORE 10.45 – La Corte d’Assise d’Appello dell’ Aquila è entrata poco fa in Camera di Consiglio. Il presidente Luigi Catelli ha aggiornato i lavori alle 16 spiegando che a quell’ora farà il punto con le parti per la lettura del dispositivo. Nel frattempo uno dei difensori dei 19 imputati, l’avvocato Alecci del foro di Milano ha comunicato alla corte l’avvenuto decesso dell’imputato Vincenzo Santamato, che si occupava di sicurezza ambientale in Ausimont.
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