Il sindacato di base esprime nuove preoccupazioni sulla vendita dello stabilimento ex Blutec ad Ingegneria Italia, in Val di Sangro, dopo il nuovo sequestro da 16 milioni nei confronti degli amministratori dell’azienda.
La Guardia di Finanza, in esecuzione del decreto emesso dal Gip del Tribunale di Torino, ha effettuato un sequestro, per 16 milioni di euro, nei confronti della Blutec spa, società di Cosimo Di Cursi e Roberto Ginatta, già rispettivamente amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione della società.
Il precedente sequestro, disposto dal Gip di Termini Imerese, era stato annullato dal Tribunale del Riesame di Palermo perchè non era stato disposto di procedersi preliminarmente sui rapporti intestati alla società e, solo in caso di incapienza, per equivalente sui beni mobili e immobili nella disponibilità degli indagati. Il Riesame aveva, però, confermato il sequestro della Blutec spa, che è ancora in amministrazione giudiziaria.
Nel sito ex Blutec in Val di Sangro vengono prodotti longheroni e traverse sottoplancia per i furgoni commerciali leggeri della Sevel.
Fabio Cocco, responsabile Lavoro Privato USB Abruzzo, sul nuovo scandalo Blutec , afferma che “Le preoccupazioni del sindaco usb Abruzzo sono legate al passaggio del sito produttivo da Blutec a Ingegnegria Italia. II nuovo sequestro giudiziario che ha coinvolto la Blutec è la dimostrazione che le nostre preoccupazioni sono più che fondate, c’è bisogno di un urgente intervento del Mise, per capire quale sarà il futuro dello stabilimento, ma soprattutto per dare risposte ai lavoratori”.