I sindacati per nulla intenzionati a smantellare le barricate sulla drammatica vertenza della Honeywell di Atessa. Sulla vicenda il neo ministro del lavoro Luigi Di Maio vuole incontrare i vertici dell’azienda.
A tenere viva la fiamma sulla drammatica e complessa vertenza della Honeywell di Atessa e dei suoi 300 lavoratori, destinatari di altrettante lettere di licenziamento, la Fiom-Cgil che tramite il suo segretario Davide Labrozzi plaude all’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico, passato da Calenda nelle mani di Luigi Di Maio, di convocare per i prossimi giorni i vertici dell’azienda, “baipassando” le autorità locali, dopo il flop del vertice di venerdì scorso, e trattando direttamente con i dirigenti americani. Inaccettabile il no su tutti i fronti dei dirigenti italiani, secondo la Fiom, sia sulla sospensione dei licenziamenti, sia sulla richiesta di non restituire due mensilità anticipate che sulla garanzia di sostegno economico ai lavoratori in attesa che diventi operativo il progetto di reindustrializzazione.
“Non abbiamo bisogno di postini che portano avanti e indietro le informazioni – tuona Labrozzi di Fiom – ma dei massimi dirigenti, realmente predisposti a discutere delle questioni politiche, industriali e sociali. Ecco perché l’iniziativa del Mise é da noi assolutamente condivisa.”
Intanto, su strade parallele, va avanti la questione riguardante la reindustrializzazione con tre progetti sul tavolo ed altre due manifestazioni d’interesse giunte nei giorni scorsi.