Vertice Naiadi-Regione, tra priorità ed incertezze sul futuro. Intanto nella riunione di ieri affrontati temi di manutenzione straordinaria.
“Il vero problema di Palermo é il traffico” recitava un personaggio in un noto film di Roberto Benigni, la battuta calza molto bene nella vicenda, ormai annosa, dell’impianto “Le Naiadi” al confine tra Pescara e Montesilvano. Dal passaggio di proprietà dalla vecchia Azienda di Soggiorno alla Regione Abruzzo, i buchi finanziari, in parte mitigati dagli interventi per i Giochi del Mediterraneo, le varie società chiamate a gestire la struttura, le vertenze di lavoro per numerosi dipendenti, per arrivare ad una situazione di concordato in continuità aziendale su un debito di circa 2 milioni e mezzo di euro da saldare entro il 2018, di cosa si é parlato ieri nel vertice in Regione? Di caldaie, condotte termoidrauliche e sottocentrali di distribuzione dell’acqua. Questioni certamente importanti nell’ottica di una manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, una delle più grandi in Europa per quanto riguarda le discipline natatorie, e per le quali la Regione si é impegnata ad investire quasi un milione di euro per interventi definiti di assoluta urgenza su impianti ormai di 20 30 anni. Tuttavia andrebbe affrontato prima o poi il tema del futuro di questo impianto, strategico non solo da un punto di vista sportivo, ma anche turistico visto che, oltre ai centomila utenti, può essere messo a servizio di società sportive provenienti da tutta Europa oppure ospitare manifestazioni di caratura internazionale. Proprio in questi giorni, con un nodo in gola per la recente scomparsa del monumentale dirigente sportivo Gabriele Pomilio, é in corso uno stage della Nazionale di Pallanuoto, a dimostrazione del prestigio dell’impianto, ma il futuro resta incerto e non solo per lo stato di concordato di continuità aziendale, tra poco più di anno scade la concessione ormai decennale con la Progetto Sport Gestione Impianti, al centro di non poche e roventi polemiche in passato, e non traspare, almeno da parte delle Istituzioni, una reale strategia di rilancio.