Dal rapporto della Squadra Mobile di Venezia la sistematica violazione della libertà vigilata per “Salvuccio” Riina il figlio del boss di Corleone, trasferito nel carcere di Vasto.
Dopo una condanna di 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa, Giuseppe Salvatore Riina, detto “Salvuccio”, figlio del crudele boss di Corleone, morto qualche giorno fa, viveva in condizione di sorvegliato speciale in Veneto, ma aveva comunque trovato il modo di mantenere frequenti contatti con una fitta rete di spacciatori di cocaina, in particolare tunisini, contatti per altro documentati attraverso l’analisi di tabulati di circa 280 telefonate. Per questa ragione il Giudice di sorveglianza del Tribunale di Padova ha revocato la misura a suo carico e ieri gli agenti della Questura di Padova lo hanno prelevato dalla sua abitazione per trasferirlo nel carcere di Vasto dove dovrà stare un anno in una specifica colonia lavoro. Nel suo dispositivo il giudice ha parlato di palese disinteresse per le prescrizioni che gli sono state imposte, alla luce delle sue abitudinarie frequentazioni con spacciatori e noti pregiudicati.