Accogliendo la proposta del consigliere regionale Luciano D’Amico, l’eurodeputato Mario Furore chiede di istituire in Abruzzo la figura del garante per le vittime di reato, incluse quindi quelle di genere
L’eurodeputato del Movimento 5 stelle, Mario Furore, auspica che il reato della violenza di genere sia inserito in una direttiva che possa armonizzare poi la giurisprudenza dei 27 Paesi membri. Lo ha ribadito a margine della tavola rotonda sulla violenza di genere organizzata al Parlamento europeo di Bruxelles con il coordinatore del Movimento 5 Stelle Abruzzo Gianluca Castaldi.
L’eurodeputato Mario Furore ha dichiarato: “Sulla violenza di genere abbiamo dati allarmanti nel mondo e in Europa. C’e’ tanto da fare ancora per inserire il reato della violenza di genere nell’ambito di una direttiva che possa armonizzare poi la giurisprudenza dei 27 Paesi membri. Noi siamo qui con queste iniziative per alzare la voce e per dire che siamo in prima linea contro la violenza di genere. La violenza di genere deve diventare un reato europeo. La direttiva approvata nella scorsa legislatura rappresenta un’occasione mancata visto che non e’ stato inserito il reato di stupro fra i crimini ed e’ stato cancellato, rispetto alla proposta della Commissione, un riferimento alle molestie sessuali nel mondo del lavoro. Le donne meritano di più. Accolgo con favore la proposta del consigliere regionale dell’Abruzzo, Luciano D’Amico, di istituire nella Regione Abruzzo la figura del garante per le vittime di reato, incluse quindi quelle di genere. Il Movimento 5 stelle e’ impegnato in prima linea per contrastare questo fenomeno, purtroppo ancora dilagante nella nostra società”.
La presidente dell’Associazione Emily Teresa Di Santo, presente alla tavola rotonda, ha detto: “Riteniamo che l’attenzione del Parlamento europeo sia per noi veramente un valore aggiunto a tutte le attivita’ di prevenzione, a tutte le azioni che mettiamo in atto di contrasto a ogni forma di violenza. La collaborazione con Unione nazionale vittime ha rafforzato il nostro impegno nella prevenzione contro la violenza, in modo particolare nelle scuole, perche’ riteniamo che al di la’ di quelle che possano essere le pene, e al di la’ di quelli che possono essere tutti i centri di accoglienza per le vittime, il primo passo fondamentale per contrastare la violenza sia proprio la prevenzione”.
La tavola rotonda è stata anche l’occasione per presentare il premio letterario ‘I mille volti della violenza’, iniziativa promossa da Emily Abruzzo & Unione Nazionale Vittime, nata nel novembre del 2022, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto i giovani al tema della violenza.
La presidente Teresa Di Santo spiega che “Esso si configura come un tassello che attinge alla conoscenza e alla cultura – con la consapevolezza del valore del libro come strumento comunicativo di speranza, da riscoprire in un’era in cui prevale il digitale – e che si aggiunge alle attività portate avanti da due Associazioni che condividono obiettivi comuni e valori chiari, finalizzati a contrastare la violenza in tutte le sue forme partendo soprattutto dalla prevenzione e dalla sensibilizzazione, per giungere ad azioni concrete.
Obiettivi comuni e valori chiari che sono gli ingredienti che hanno fatto – e fanno – la differenza se guardiamo al panorama letterario intorno a noi. Tanti, infatti, sono i premi promossi ma ciò che conta e contraddistingue un’iniziativa come il Premio Letterario Emily sono l’autorevolezza e la credibilità del concorso: qualità che sono assicurate quando alla base ci sono quei valori e quegli obiettivi citati, valori e obiettivi che le Associazioni Emily Abruzzo e Unione Nazionale Vittime, perseguono costantemente attraverso le loro azioni.
Tali obiettivi e tali valori hanno permesso di dare un’identità al premio e di rafforzarla con il lavoro costante, la programmazione, le scelte legate all’organizzazione e alla gestione dei vari aspetti – permettendo di creare le condizioni per generare interesse intorno al premio e tentare di imprimerne il carattere nella collettività.
Ma avere una forte identità ha consentito e consente anche e soprattutto di porre in essere una comunicazione efficace, responsabile, incisiva, mirata.
Una comunicazione che, attraverso i canali tradizionali e digitali, vuole rivolgersi non solo agli addetti ai lavori, mantenendo una vocazione settoriale, ma a un pubblico più ampio possibile, creando relazioni virtuose e legami profondi e significativi con vari attori: con i giovani, col pubblico dei lettori, con gli stessi scrittori e con tutto il mondo che ruota intorno alla realtà dell’editoria.
Ma anche e soprattutto con il territorio, che cresce insieme al premio stesso. Prima Cupello, poi Vasto, con le loro biblioteche, sono diventati “centri” presso cui ragazzi, donne, uomini, scolaresche, anziani appassionati di scrittura o lettura… che hanno sentito il bisogno di scrivere di violenza, si sono ritrovati “virtualmente” uniti dal libro e dalla scrittura.
Ebbene tutto ciò ha fatto sì che tutti coloro che per un motivo o per un altro sono stati coinvolti nel Premio, siano diventati ambasciatori di quel messaggio definito e riconoscibile che ha permesso di far conoscere e riconoscere il Premio e soprattutto farne comprendere e apprezzare i valori, cercando di legare il proprio nome a quella che è una delle principali risorse del nostro Paese, la cultura.
Dopo due edizioni di grande successo, un rinnovato Comitato Direttivo è già al lavoro per l’organizzazione della terza edizione, 2024/2025. Una edizione che sin da subito vuole essere caratterizzata da un’apertura alla dimensione europea della cultura, consapevole di quanto il problema sia sempre di più una piaga sociale che interessa e coinvolge tutti.
Aperto ad autori e case editrici, italiani o esteri, che abbiano pubblicato opere letterarie aventi come tema la violenza in genere, la nuova edizione del concorso, con le sue Sezioni 1 e 2 punterà nuovamente al coinvolgimento dei giovani che potranno partecipare alla sezione a loro riservata. I giovani sono stati coinvolti anche nel rinnovamento della veste grafica del Premio: l’11 novembre infatti si è chiuso un bando per la creazione del nuovo logo del concorso che verrà presentato, unitamente al nuovo bando, il 25 novembre, data scelta non a caso per dare il via alla nuova edizione.
Come negli anni passati, fondamentale sarà l’impegno e l’instancabile certosino lavoro di lettura, analisi e riflessione delle Giurie, anch’esse rinnovate. Una Giuria Tecnica, una Giuria di Qualità e una nuova Giuria Giovani, composta da studenti che lo scorso anno sono risultati i vincitori della sezione 2, sono pronte per mettere a disposizione occhi, mente, cuore per contribuire alla riuscita del Premio: una preziosa occasione per quanti credono nel potere insito nella scrittura e nella lettura intesi come “il dare espressione scritta dei propri pensieri ed emozioni rispetto a situazioni dolorose o traumatiche garantendo uno stato di benessere dell’individuo”. Ma anche e soprattutto per quanti credono nel potere del fare rete e creare sinergie per una comune virtuosa finalità”.