Dopo le ordinanze fatte negli ultimi giorni da parte dei sindaci di Alba Adriatica e Martinsicuro, in cui si obbligano i pescatori a depurare le vongole o conferirle in centri di trasformazione autorizzati, per fare chiarezza sulla delicata situazione è intervenuto il Co.Ge.Vo. Abruzzo, il consorzio dei vongolari.
In una nota il presidente Giovanni Di Mattia ha fatto sapere che il Co.Ge.Vo. Abruzzo rassicura i consumatori che potranno senza assoluto pericolo continuare a degustare gli spaghetti alle vongole in assoluta sicurezza. Questo perché il provvedimento degli amministratori di Alba e Martinsicuro è arrivato subito dopo che le autorità sanitarie hanno trovato il batterio della salmonella in diversi tratti adibiti alla raccolta del mollusco, a cavallo tra le due località vicino alla foce dei fiumi. I sindaci Tonia Piccioni e Paolo Camaioni nei giorni scorsi hanno infatti emanato delle ordinanze in cui obbligano i produttori a depurare le vongole o conferirle in centri di trasformazione autorizzati, vietando di fatto la vendita immediata. L’ordinanza, inoltre, obbliga a ritirare dal commercio le vongole pescate nei tratti di mare inquinati.
“A seguito delle ordinanze dei sindaci di Martinsicuro e Alba Adriatica, pur potendo continuare a pescare nella zona declassificata da A a B (da Tronto a Val Vibrata) in cui il pescato, prima della commercializzazione, deve essere attualmente assoggettato a depurazione, è stata disposta, in attesa di nuove analisi, la chiusura della zona B a cui ha fatto seguito ordinanza della capitaneria di porto. Le ordinanze dei sindaci sono state emesse dopo le analisi effettuate dall’istituto zooprofilattico sui campioni d’acqua che sono stati prelevati il 1° luglio. Ora l’attesa è per le nuove analisi che ci si augura attestino l’idoneità sanitaria in tutte le zone di produzione delle vongole.”