Tornano sulle spiagge abruzzesi i fratini per l’avvio della fase del corteggiamento. Parte la campagna del Wwf “Salvafratino”.
Complici anche le temperature molto meno fredde rispetto al consueto, sulle spiagge abruzzesi in questi giorni si iniziano a vedere le prime coppie di Fratino per l’avvio della fase del corteggiamento.
“Da un lato è sicuramente un bel modo per festeggiare San Valentino e la festa degli innamorati”, dichiara Filomena Ricci, delegata regionale del WWF Abruzzo. “Dall’altra però siamo preoccupati per i segni sempre più evidenti dei cambiamenti climatici in atto e per la necessità di attivarsi da subito per la tutela di questa specie che nidifica proprio sul litorale ed è messa a rischio dal livellamento e dalla pulizia meccanica delle spiagge, dai cani e gatti vaganti e da atti di vandalismo sui nidi”.
Anche quest’anno il WWF Abruzzo, nell’ambito del Progetto Salvafratino Abruzzo che porta avanti insieme all’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano”, ha inviato una nota ai 19 comuni costieri abruzzesi e alle aree naturali protette presenti sulla nostra costa con allegate le “Linee guida per Amministrazioni Comunali in merito alla gestione del Fratino (Charadrius alexandrinus)”: un breve documento (riportato in calce al presente comunicato) che fornisce alcuni semplici suggerimenti per tutelare questo piccolo uccello nidificante anche sulle spiagge della nostra regione e purtroppo in forte declino in tutta Italia.
Il numero dei Fratini è infatti in calo anche da noi, come si evince dal dossier “Il Fratino in Abruzzo” recentemente pubblicato dal WWF con i dati dei censimenti e dei monitoraggi condotti fino all’estate 2019, nonché il quadro delle attività svolte negli ultimi anni. Nel 2019 i nidi censiti e seguiti dai volontari del Progetto Salvafratino sono stati 43, ma solo in 22 casi la cova si è conclusa con successo. Più della metà dei nidi sono stati individuati in due siti: la spiaggia di Ortona e la Riserva regionale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi. In altre aree dove i fratini erano presenti in passato come Vasto e Pescara sembrano invece scomparsi, almeno come sito di nidificazione.
“Grazie ai volontari che operano sulla costa da soli o all’interno di associazioni e comitati, da anni portiamo avanti campagne di monitoraggio dei nidi presenti sulle spiagge abruzzesi, oltre a giornate di pulizia a mano di tratti di litorale interessati dalla presenza di nidi, attività di comunicazione e programmi di educazione ambientale con le scuole”, dichiara Fabiola Carusi, referente del WWF per il Progetto Salvafratino Abruzzo. Segnaliamo a tutte le amministrazioni competenti i nuovi nidi ricordando di mettere in atto alcuni accorgimenti relativi a pulizia delle spiagge, controllo dei cani e dei gatti vaganti, tutela della vegetazione spontanea, ecc. per non arrecare danni o disturbo alla specie. Le stesse Ordinanze balneari che la Regione Abruzzo promulga all’inizio della stagione stabiliscono che, nelle operazioni di livellamento e allestimento delle aree in concessione e delle spiagge libere comunali, devono essere salvaguardate le zone vocate al fine di consentire la schiusa delle uova del Fratino. E la FEE da alcuni anni ha inserito tra i criteri di aggiudicazione della “Bandiera Blu” la tutela del Fratino oltre a quella della tartaruga Caretta Caretta”.
Il Fratino, proprio perché registra una consistente regressione in Italia e in Europa, è una specie fortemente protetta da norme nazionali e internazionali. Ma la sua salvezza dipende dalle azioni concrete che si vorranno mettere in atto per la tutela sue e dei suoi habitat.
“Comuni, aree protette e Regione devono impegmarsi molto di più di quanto hanno fatto finora”, conclude Filomena Ricci. “Ma anche i singoli cittadini possono essere d’aiuto, partecipando da volontari al Progetto Salvafratino Abruzzo. Bastano anche poche ore per vigilare su brevi tratti di spiaggia e partecipare così ad un grande progetto di conservazione dal basso. Rivolgiamo un invito a tutti coloro che sono interessati a scriverci a abruzzo@wwf.it.