Yokohama Ortona: la proprietà apre alla vendita, concreta trattativa in corso. Interesse anche da altre due aziende.
“La riunione con il Ministero dello Sviluppo Economico si è conclusa con la disponibilità dell’azienda nipponica alla vendita dello stabilimento Yokohama di Ortona. Interessate all’acquisizione tre aziende, ma trattativa in sede avanzata con la società brianzola. Discussione aperta e incentrata sulle vie da percorrere per salvare gli 84 occupati”.
Questo il commento dell’assessore allo sviluppo economico della Regione Abruzzo, Mauro Febbo.
“Nel corso della precedente riunione avevo ricevuto il mandato per allacciare i contatti tra il management della Yokohama e la proprietà della potenziale acquirente. Raggiunto appieno l’obiettivo. Il curatore fallimentare dello stabilimento ortonese, Fabrizio Saveriano, ha ricevuto l’ok dal Vice Presidente Yokohama Europa, Tetsuya Tamaki, per trattare la vendita degli assets ortonesi, fuorché quelli intangibili come la proprietà intellettuale.
Ora – prosegue Mauro Febbo – ci sarà l’interlocuzione tra i ministeri interessati e la potenziale acquirente per vagliare le possibilità di accesso alle forme di aiuto disponibili affinché l’azienda possa avviare quella che per la stessa rappresenta una nuova linea produttiva salvaguardando i livelli occupazionali”.
“Mi sembra un primo passo, importante e concreto, per una risoluzione positiva della vertenza. Già venerdì – conclude Mauro Febbo – avrò una nuova interlocuzione con i sottosegretari dei ministeri competenti e l’avvocato che rappresenta la Yokohama per tutelare al meglio i lavoratori interessati ed evitare lo spettro dei licenziamenti. Ci siamo mossi in maniera tempestiva facendo della vertenza Yokohama una nostra priorità. Di certo sarà mia premura vagliare l’evolversi della trattativa, ma guardiamo al futuro con ottimismo”.
Questo il commento di Francesco Patrizi, della Rsu Uiltec.
“L’azienda – avverte il sindacalista – ha confermato l’intenzione di aprire la procedura di licenziamento collettivo degli 84 lavoratori, procedura che prevede 75 giorni di mediazione prima del licenziamento effettivo. In questo periodo deve concludersi la trattativa tra l’azienda uscente e quella entrante. Se non ci saranno risultati, il licenziamento diventerà effettivo. Il presidio dei lavoratori davanti ai cancelli – conclude Patrizi – continua e nei prossimi giorni prenderemo alcune decisioni sulle iniziative da intraprendere”.