Il Guerriero di Capestrano, simbolo dell’Abruzzo, continua a far parlare di sé: ancora tanti i misteri e rispunta l’ipotesi… aliena.
Il Guerriero di Capestrano è un po’ il simbolo dell’Abruzzo e non sono pochi i misteri da chiarire su questa scultura in pietra risalente al VI secolo a.C. e rinvenuta per caso da un agricoltore, Michele Castagna, solo qualche anno fa, nel 1934, mentre stava facendo dei lavori nei campi. Studiosi, archeologi, storici, addirittura ufologi, si sono concentrati sulla statua di pietra e marmo, rinvenuta nella necropoli Aufinum (Ofena) a nord-est di Capestrano, raffigurante un guerriero dell’antico popolo italico dei Piceni e conservata a Chieti, al Museo nazionale archeologico d’Abruzzo. Una vasta letteratura su di lui, analisi approfondite, indagini scientifiche, ma anche le ipotesi più suggestive, improbabili a detta degli storici e degli scienziati, ma nello stesso tempo affascinanti, come appunto l’origine aliena del Guerriero di Capestrano. Tra le ipotesi più fantasiose per alcuni, controverse per altri, prive di fondamento per altri ancora, ci sarebbe quella per cui “il Guerriero di Capestrano si inserisce nella storia dell’evoluzione umana per mano aliena, perché scolpito da un unico blocco e con scritte incomprensibili su entrambi le steli poste ai fianchi, e con una maschera che ne nasconde il volto e la sua reale fattezza non umana”.
La figura poggia su un piedistallo ed è sorretta da due pilastrini laterali, sui quali sono incise delle lance. Sul sostegno di sinistra vi è un’iscrizione in lingua picena, a cui si fa riferimento e che appassiona gli studiosi, un’unica riga di testo con verso dal basso in alto e parole separate da punti: MA KUPRí KORAM OPSÚT ANI{NI}S RAKINEL?ÍS? POMP?[ÚNE]Í. Il senso del testo è stato ipotizzato come Me, bella immagine, fece (lo scultore) Aninis per il re Nevio Pompuledio o come fece (fare) Aninis per Pomp? C’è chi guarda al Guerriero come a uno dei Sette Re di Roma, e c’è anche chi, da quella iscrizione, trae spunto e motivo per una testimonianza niente meno aliena, rappresentata dal Guerriero.
Ipotesi che è stata, tra le altre, presa in considerazione dalla trasmissione RAI Voyager. Il reportage si sofferma sulla iscrizione succitata facendo riferimento alla Cabala ebarica:
“Prendendo come riferimento la Gematria (sistema ebraico di decodifica) ossia il corrispondente valore numerico 2268 rapportato alla tabella interpretativa del codice Aureo, dà come risultato, 22 misteri del Creato e 68 velocità della luce. Se applichiamo alla scritta direttamente il codice Aureo che attribuisce a ogni lettera il valore numerico (fatta eccezione per K), otterremo il valore numerico 108, corrispondente al decimo enunciato: moto di trasferimento nello spazio. Se aggiungiamo 27, valore numerico della lettera K, otteniamo come somma 135 che corrisponde a viaggio guidato.”
Solo coincidenze, si chiedono i fautori di questa ipotesi e lo stesso servizio televisivo di “Voyager”, o una storia che chiama in causa antenati provenienti da altri pianeti? L’ipotesi di un Guerriero di Capestrano alieno, come immaginabile, non viene poi presa in considerazione dalla scienza ufficiale, da archeologi e storici. Tuttavia continua ad alimentare i misteri e le leggende sul fiero Guerriero di Capestrano, il cui mistero non è stato ancora del tutto risolto.
Il Guerriero di Capestrano, tratto da “Voyager”