Libri, “Abruzzo Stars & Stripes”. Abruzzo Stars&Stripes è un libro “potente”, dedicato a tutti gli emigrati in America: un libro da leggere tutto d’un fiato, che vi conquisterà per stile narrativo e ricchezza di contenuti.
Mercoledì 29 marzo 2017 alle ore 16 a Pescara, presso la Sala “La Figlia di Iorio” del Palazzo della Provincia di Pescara in Piazza Italia, si terrà la presentazione del libro “ABRUZZO STARS&STRIPES” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini, volume edito per i tipi della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni nella Collana “Il senso della vita” diretta da Massimo Pamio. All’incontro, organizzato dall’Associazione “Ambasciatori della Fame” e patrocinato dalla Provincia di Pescara, prenderanno parte, insieme ai tre autori, Massimo Pamio e Germano D’Aurelio (’Nduccio) che hanno firmato due interessanti contributi introduttivi al volume. Porteranno il loro saluto il Sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, l’Assessore regionale all’Emigrazione Donato Di Matteo, il Presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Luciano D’Alfonso.
Il libro, che si compone di 176 pagine su carta naturale di pregio delle Cartiere Fedrigoni, cucito e rilegato artigianalmente, «racconta le storie di cento e cento vite esemplari di abruzzesi costretti a emigrare negli Stati Uniti per tanti motivi – queste le parole di Pamio – : poche pagine che riassumono le loro esistenze. Il lettore resterà conquistato, avvinto, incantato, commosso dalle vicende di eccezionali e spesso ignote biografie. Conosceremo avventure memorabili, l’impresa epico-eroica di Louis Carrozzi, che attraversò a piedi tutto il continente americano, vite straordinarie, quella di Vincenzo Pelliccione, controfigura di Chaplin, esperienze tragiche come quella del Treno degli orfani. Gli appassionati di storia, di sociologia e del romanzesco non saranno delusi; neanche i più curiosi, quelli a caccia di novità che scopriranno notevoli figure di italoamericani delle quali si erano perse le tracce, perché avevano cambiato i loro nomi e cognomi, anglicizzandoli. Uno sguardo al passato, per meglio comprendere il nostro presente».