Omicidio Neri: venezuelani d’Abruzzo chiedono di non dare spazio ai “pettegolezzi”. “Questo è il momento di tacere ogni sentimento o impressione personale che non aggiunga nulla alle indagini e che si risolva nel pettegolezzo”.
Così Maria Claudia Lopez, esponente dell’associazione VenEuropa, componente dell’Osservatorio Emigrazione per il Venezuela del Cram Abruzzo e amica di famiglia dei genitori di Alessandro Neri, il 29 enne di Spoltore ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedì scorso in un canale alla periferia Sud di Pescara. “In questo momento intendiamo esprimere solo cordoglio e sostegno morale ad una famiglia alla quale siamo legati da sentimenti di amicizia e dalle origini comuni – ha proseguito Lopez, parlando a nome dei numerosi appartenenti alla comunità italo venezuelana in Abruzzo – e naturalmente auspichiamo, in nome dei principi di civiltà e umanità, che la verità possa emergere al più presto”.
“La storia di questa famiglia in Venezuela appartiene soltanto alla famiglia stessa, quindi non possiamo entrare nel merito. Aspettiamo che le forze dell’ordine facciano le loro ricerche e facciano chiarezza sulla vicenda”. Così Johnny Margiotta, consigliere del Cram Venezuela, il consiglio regionale abruzzesi nel mondo, in merito all’omicidio di Alessandro Neri, rispondendo ad una domanda sulle possibili connessioni della vicenda con gli interessi della famiglia in Venezuela. “Personalmente non ho avuto rapporti specifici con la famiglia di Alessandro – prosegue Margiotta – però ho diversi amici che conoscono queste persone e che le considerano persone perbene, che hanno fatto tanto in Venezuela e tanto anche in Italia, perché in qualche modo riportiamo sempre in Italia una parte del lavoro fatto in Venezuela”. “Saremo presenti al funerale di Alessandro, con la bandiera del Venezuela, per rendere omaggio al rapporto che la famiglia Lamaletto ha con la nostra patria d’origine”. Lo ha detto Maria Claudia Lopez, esponente dell’associazione VenEuropa, componente dell’Osservatorio Emigrazione per il Venezuela del Cram Abruzzo e amica di amica di famiglia dei genitori di Alessandro. “Come italo-venezuelani che vivono in Abruzzo – prosegue Lopez – stiamo anche pensando di dare vita ad una fiaccolata, ma vogliamo farla in accordo con la società civile pescarese e nel rispetto dei tempi della famiglia”.