Quagliariello a L’aquila parla di legge elettorali ed appalti. Il leader di Idea, Gaetano Quagliariello non e’ d’accordo sulla spinta ad andare alla urne se non prima di aver operato sui conti pubblici e aver approvato una nuova legge elettorale.
“C’e’ da augurasi per l’Italia, dopo il blocco di alcuni mesi in attesa delle primarie del Pd, non si passi nuovamente ad una fibrillazione a partire dal 1 maggio di cui questo Paese non ha bisogno. Ormai – ha aggiunto – siamo a fine legislatura, il problema non e’ se finisce due mesi prima o due mesi dopo, il problema e’ che finisca dopo che si e’ fatto quel che si deve fare, e tra queste cose, come impostare una manovra e una nuova legge elettorale perche’ con l’attuale non si puo’ andare a votare”. Sugli appalti Quagliariello ha aggiunto:
“Un pasticcio del governo”: cosi’ ha definito il leader di Idea del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, Gaetano Quagliariello, la vicenda sui poteri ridotti al capo dell’anticorruzione, Raffaele Cantone. All’Aquila, per partecipare a un convegno su edilizia e nuovo codice degli appalti, l’ex ministro delle Riforme del Governo Monti ha sottolineato che “sono due cose differenti: da una parte è necessario che la normativa sugli appalti risponda a dei criteri di costituzionalità e che ci siano su questa normativa tutte quante le garanzie tenendo conto dei passi in avanti che si sono fatti e che vanno conservati in una situazione ordinaria. L’altra cosa è il pasticcio che ha combinato il Governo su un articolo che scompare improvvisamente”. “Su questo – ha aggiunto Quagliariello – credo che sia la conseguenza anche di un brutto costume, quello per il quale i testi non sono mai definitivi. A volte vengono dati per approvati testi che poi cambiano strada facendo e questo non è la prima volta che accade”. Alla domanda dei cronisti se si è trattato di un errore o di una volontà del Governo, Quaglieriello ha replicato: “È una vicenda interna alla maggioranza, se la giocassero loro questa partita”.
“C’è da augurasi per l’Italia che, dopo che si è bloccata la situazione per alcuni mesi, in attesa delle primarie del Pd non si passi nuovamente a una fibrillazione, a partire dal primo maggio, di cui questo Paese non ha bisogno”. “Ormai – conclude Quagliariello – stiamo a fine legislatura, il problema non è se finisce due mesi prima o due mesi dopo, il problema è che finisca dopo che si è fatto quel che si deve fare e tra queste cose, c’è come impostare una manovra, c’è sicuramente una legge elettorale e con questa legge elettorale non si può andare a votare”.