Tentato Omicidio Presutti, il mandante sarebbe un pentito di mafia. Secondo un’ipotesi investigativa della Procura, dietro l’attentato al direttore della Motorizzazione di Chieti, Nino Mario Presutti, ci potrebbe essere un pentito della ‘ndrangheta da tempo collaboratore di giustizia e all’epoca dei fatti, residente a Silvi. L’uomo è rinchiuso in un carcere toscano.
Il presunto mandante si chiama D.C. 50 anni di Tropea, collaboratore di giustizia . Grazie alle sue rivelazioni le forze di Polizia sono riuscite a scardinare il sistema delle cosche nelle zone di tropea e capo Vaticano. Dunque emergono nuovi elementi dietro l’attentato al direttore dell’ufficio della motorizzazione di Chieti, un colpo di pistola esploso a Silvi l’8 giugno dello scorso anno contro lo sportello dell’auto di Nino Mario Presutti. Subito dopo l’attentato, con l’accusa di aver sparato contro l’auto del 57 enne direttore, da marzo era finito in carcere il 36 enne di Silvi Doriano Mancinelli a cui la Procura contesta il tentato omicidio. L’uomo venne arrestato a Londra, dove si trovava per lavoro, e successivamente estradato in Italia, prima nel carcere di Rebibbia e poi in quello di Teramo. Il GUP ha fissato per il 17 Ottobre prossimo l’udienza preliminare. L’agguato avvenne alle 7.40 dell’8 giugno dell’anno scorso. Quella mattina Presutti, direttore della Motorizzazione di Chieti, originario dell’Aquila e residente a Silvi, uscì come sempre dalla sua abitazione, salì sulla sua Toyota e si diresse verso la statale 16. Ma quel giorno percorse meno di 500 metri: uno Scarabeo 125 con in sella un uomo con un casco integrale nero, che lo stava aspettando appostato nelle vicinanze, si affiancò all’auto, dalla parte del guidatore. L’uomo tirò fuori una pistola, probabilmente un’automatica calibro 9, ed esplose un colpo. Il proiettile, fortunatamente, non raggiunse Presutti: si conficcò nella carrozzeria.