I vigili del fuoco dell’Aquila protesteranno domani a Roma, insieme ai loro colleghi, per chiedere pari trattamento retributivo, previdenziale e di carriera con gli altri corpi.
L’iniziativa è del Conapo, il sindacato autonomo che da anni denuncia l’inaccettabile condizione delle retribuzioni e delle pensioni dei Vigili del Fuoco i quali, come certifica l’Istat, percepiscono mediamente 7 mila euro in meno l’anno rispetto alle Forze di Polizia, cui si aggiunge la mancanza dei peculiari istituti previdenziali che negli altri corpi compensano operatività e specificità. Una retribuzione pro capite inferiore di circa il 20% rispetto ai pari grado della Polizia. “La vita che rischiamo ogni giorno non vale meno di quella degli appartenenti agli altri corpi dello Stato, siamo impiegati nei servizi di pronto intervento dal giorno dell’assunzione a quello della pensione, un servizio operativo che non ha eguali nello Stato, eppure – dice il segretario provinciale Conapo L’Aquila, Ermanno Pitone – siamo il corpo più bistrattato”.
“Per le Forze Armate e di Polizia, tra il governo precedente e questo, hanno stanziato circa 180 milioni di euro e nulla per noi. Possibile che il ministro dell’Interno non vada in Consiglio dei Ministri a chiedere pari trattamento per i Vigili del Fuoco?. È una disparità di trattamento incomprensibile, ingiusta oltre che inaccettabile – aggiunge Pitone – Per questo domani anche i vigili del fuoco dell’Aquila faranno sentire la loro voce davanti alla Camera dei Deputati”. “I politici si ricordano di noi solo durante le emergenze o ai nostri funerali, ma ci dimenticano sistematicamente quando chiediamo di darci la stessa dignità retributiva e pensionistica degli altri corpi e continuano a trattarci come un corpo di serie B. Ora nella legge di bilancio è il momento di dimostrare rispetto per i Vigili del Fuoco”. Il sindacato Conapo chiede anche che “i parlamentari aquilani prendano posizione al Senato e alla Camera per assicurare in questa legge di bilancio il dovuto rispetto per i Vigili del Fuoco. Non chiediamo privilegi, ma solo uguale trattamento”.