Nomine epolemiche in Regione Abruzzo. Fi contesta atti per componenti collegi sindacali 4 Asl. Il presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha firmato gli atti di nomina dei quattro componenti dei collegi sindacali delle quattro Asl provinciali abruzzesi.
Per la Asl Avezzano Sulmona L’Aquila Americo Di Benedetto, consigliere comunale del Pd a L’Aquila e candidato sindaco del centrosinistra alle recenti elezioni amministrative; per la Asl Lanciano Vasto Chieti Mario Marino; per la Asl di Pescara Maria Elena Degli Eredi; per la Asl di Teramo Marco D’Alfonso. Ma sulle scelte divampa lo scontro politico, in particolare durante la seduta del Consiglio regionale di oggi, perché il governatore non avrebbe tenuto conto del sorteggio effettuato il 17 maggio scorso alla presenza del vice presidente del Consiglio regionale Lucrezio Paolini (Idv), come prevede la legge secondo le opposizioni, tra cui il consigliere forzista e vice presidente del Consiglio Paolo Gatti. Per Gatti, si tratta di una grave violazione di legge essendo ancora in vigore la norma basata sul sorteggio nell’ambito di un elenco di professionisti. Secondo quanto si è appreso, il presidente avrebbe avocato a sé la designazione sulla base di un parere dell’Avvocatura regionale firmato dall’avvocato Stefania Valeri, incentrato su una legge nazionale. I prescelti secondo il sorteggio sono stati: alla Asl provinciale de L’Aquila Giacomo Costantini, alla Asl di Teramo Fabrizio Ferrati, alla Asl provinciale di Chieti Maria Dolores Mastroddi, alla Asl di Pescara Umberto Di Bonaventura.
“Ormai siamo disarmati rispetto a questo modo di fare che non è più sostenibile – ha detto Gatti – Chiederò una verifica con un parere all’ufficio legislativo del Consiglio regionale. Il presidente non ha rispettato le norme, non ci sorprenderemmo se D’Alfonso, con un regio decreto, sostituisse i consiglieri regionali. Se il presidente avesse voluto nominare persone di sua fiducia, avrebbe dovuto cambiare la legge, e sarei stato d’accordo votando a favore perché il sorteggio è antimeritocratico. Ma rimanendo così le cose la norma prevede il sorteggio che D’Alfonso ha disatteso”.