Ortona, rilasciate 4 tartarughe ferite dalle reti. Rilasciate oggi al largo del porto di Ortona quattro tartarughe marine della specie “Caretta caretta”, dopo la permanenza presso il Centro di Recupero e Riabilitazione Tartarughe Marine “Luigi Cagnolaro” di Pescara.
La più grande, Nicoletta, recuperata in difficoltà vicino alle Isole Tremiti lo scorso primo agosto, pesa 21 kg.
Uno di questi, lungo circa 70 cm e con un peso di circa 4 kg, era stato individuato al largo del porto di Ortona dal personale della motovedetta CP576 della Guardia Costiera di Ortona, lo scorso 2 agosto, impigliato in delle reti da pesca ed in balia della corrente. I militari lo recuperarono a bordo, esausto ma vigile e lo consegnarono alle cure del personale medico del Centro. Le altre due più piccole furono recuperate gravemente ferite e denutrite tra giugno e agosto nell’area tra Francavilla al Mare e Ortona, pesano meno di 5 kg e sono state vittime dei rifiuti plastici che abbondano lungo le coste e affliggono sempre più tartarughe e Cetacei. “Charlie, Fogar e Fantasia, nella disavventura di restare intrappolate nei rifiuti, hanno avuto la fortuna di incontrare chi, armato di senso civico, buona volontà e sensibilità, le ha salvate dal triste destino della fame, della sofferenza e probabilmente della morte e le ha consegnate al Centro perché le curasse e le restituisse al mare” dice il Dott. Olivieri, Direttore del Centro, “per tutte le tartarughe meno fortunate, è necessario il nostro comune impegno a gestire più responsabilmente i rifiuti, che derivano tanto dalle attività umane marittime quanto da quelle terrestri”.
Al trasporto e all’assistenza al rilascio di queste quattro tenaci e bellissime pazienti hanno provveduto nel pomeriggio di sabato 9 settembre, la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Ortona, il Centro Studi Cetacei Onlus e NautiProject. Un lieto fine avutosi grazie all’attenzione e la sensibilità di chi va per mare, ha commentato il Comandante della Capitaneria di porto di Ortona – Capitano di Fregata (CP) Giuseppe MARZANO, che ribadisce l’impegno della Guardia Costiera in tema ambientale, in virtù della dipendenza funzionale dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della sua diretta collaborazione con il CNR/ISPRA per il monitoraggio e la salvaguardia dei cetacei nel Mediterraneo.