Lavoro, in Abruzzo persi altri 3 mila occupati. L’analisi sul mercato del lavoro in regione relativa al quarto trimestre del 2016, secondo l’economista abruzzese Aldo Ronci, evidenzia una flessione di 3.000 unità tra gli occupati rispetto allo stesso periodo del 2015.
“In valore percentuale – scrive Ronci – il decremento è stato dello 0,7% in controtendenza con il dato nazionale che ha segnato un incremento dell’1,1%. Il decremento di 3.000 occupati è frutto di due variazioni di segno opposto: una flessione di 12.000 unità dei dipendenti e un incremento di 9.000 unità degli autonomi”. L’analisi si basa sulla pubblicazione Istat, del 10 Marzo scorso, sulla lettura del Mercato del Lavoro nel IV trimestre. “Venti pagine – scrive Ronci – di cui 18 dedicate all’analisi congiunturale e tendenziale del Mercato del Lavoro corredata da 14 prospetti e 20 figure e solo 2 pagine dedicate all’analisi dei valori medi del Mercato del Lavoro senza alcun prospetto e senza nessuna figura”. “La decrescita percentuale dei dipendenti in Abruzzo (-3,4%) è in controtendenza rispetto alla crescita italiana (+1,5%), e registra il peggior risultato tra le regioni italiane, mentre gli autonomi abruzzesi crescono (+7%) a fronte di un dato nazionale (0%) che rimane stabile” aggiunge l’economista. “La flessione complessiva di 3.000 unità – aggiunge – è un dato inquietante se si pensa che sarebbe potuta essere di gran lunga più alta se non fosse stata contenuta dalla crescita di 9.000 lavoratori autonomi. Crescita avvenuta nel corso del 2016 in maniera impetuosa con tasso di crescita molto alto (7%) a fronte di una non crescita a livello nazionale. Nel dettaglio, gli occupati in Abruzzo per attività economiche nel quarto trimestre dell’anno indicano incrementi incrementi in agricoltura (+2), nelle costruzioni (+5), nel commercio e nelle attività ricettive (+3), subiscono un consistente decremento nell’ industria (-11), meno consistente nei servizi (-2). Flessione vistosa, secondo l’analisi dell’economista Ronci su dati Istat, nell’ industria (-8,1%) e consistenti incrementi nelle costruzioni (+13,9%) che conseguono il miglior risultato a livello nazionale e in agricoltura (+8,1%).