Lanciano, botte in famiglia due condanne. Ripetute violenze contro i famigliari a cui chiedevano continuamente soldi. Con l’accusa di concorso in estorsione, tentata estorsione, minacce e lesioni personali, il gup Marina Valente ha condannato, con rito abbreviato, Antonio Bomba 31 anni di Lanciano, a 4 anni e 7 mesi di reclusione, mentre la convivente Manuela Stella 28 anni, di Treglio, ha avuto 3 anni e 6 mesi.
Antonio Bomba, arrestato il 17 giugno 2016, ed è ancora in carcere, dopo che una sera si era recato, con la compagna, in un ristorante di Lanciano dove la suocera svolgeva il lavoro di cuoca e l’ha aggredita. La donna è stata percossa, presa a calci e fatta cadere a terra dove ha battuto la testa sul pavimento, riportando lesioni. L’uomo accecato dalla violenza le ha poi sputato anche in faccia rivolgendole insulti e parolacce. Dalla vittima l’imputato voleva ancora soldi, ma al rifiuto di sua suocera l’ha aggredita violentemente. Non contento di quanto fatto l’uomo si è poi sfogato contro la vetrina del ristorante mandandola in frantumi. Uscito dal locale ha causato alcuni danni all’automobile di un cliente.
Antonio Bomba quella mattina aveva aggredito in precedenza anche il fratello della convivente prendendolo a calci e pugni nella sua abitazione. Il giovane è stato ricoverato in ospedale con una prognosi di 15 giorni per trauma cranio-facciale. L’aggressività di Antonio Bomba si è sfogata anche sulla nuora a cui giornalmente chiedeva soldi. Infine la brutale aggressione alla suocera raggiunta e picchiata nel ristorante dove la coppia è giunta intorno alle 22,00. Al processo due le parti civili ammesse al risarcimento danni in separata sede.