Vertenza Honeywell, dal Ministro segnali di apertura. “Stasera il Ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda ci ha dichiarato che proverà a convincere i vertici della Honeywell a non delocalizzare la produzione, tuttavia ci ha anche detto che purtroppo non ha leve decisive per condizionare la multinazionale e che i vertici aziendali si sono riservati di decidere fra un mese”.
E’ quanto riferisce Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, dopo l’incontro tenutosi presso il Ministero dello Sviluppo economico sulla drammatica vertenza Honeywell di Val di Sangro, in cui corrono il rischio di perdere il lavoro 420 dipendenti, a cui si aggiungono circa 60 persone nell’indotto. “A questo punto, anche in virtù dell’iniziativa governativa, attendiamo – afferma il leader della Uilm – un segnale da parte della Honeywell, in mancanza del quale però non possiamo intravedere alcuno spiraglio di possibile soluzione di questa drammatica vertenza. Certo fa riflettere che oggi per una multinazionale sia così facile delocalizzare e chiudere e che per il Governo sia così difficile riuscire ad intervenire; evidentemente occorrerebbe ripristinare strumenti anche giuridici di maggiore tutela del lavoro e salvaguardia del patrimonio industriale”. Le parti si sono lasciate con l’impegno del Ministro Calenda ad organizzare una conference call, senza attendere quel mese che i vertici aziendali si sono dati per rispondere sul futuro dello stabilimento abruzzese. Domani si terranno le assemblee sindacali con i lavoratori.