Minaccia giudice, udienza blindata al Tribunale di Teramo. L’uomo era a processo per diffamazione verso un legale. Era finito a processo per diffamazione aggravata nei confronti di un avvocato di ufficio che lo aveva difeso in un precedente procedimento penale, ma prima dell’ultima udienza, in alcune missive indirizzate a carabinieri ed altre forze dell’ordine in cui perorava la sua causa, aveva usato toni ritenuti minacciosi nei confronti di giudice pm ed avvocato.
E così questa mattina, anche alla luce di quanto accaduto ieri a Perugia, l’ultima udienza del processo si è svolta con una decina tra carabinieri e poliziotti fuori dall’aula e all’ingresso del Tribunale. Udienza blindata, dunque, al termine dalla quale l’uomo, un teramano di 55 anni, è stato condannato dal giudice Enrico Pompei, a due mesi, pena sospesa, per diffamazione. Il pm di udienza aveva chiesto la condanna a sei mesi. La vicenda che aveva visto l’uomo finire in Tribunale, era iniziata quando l’avvocato d’ufficio che lo aveva rappresentato in un altro processo gli aveva chiesto il pagamento della parcella. L’uomo, che ha sostenuto di non potersi permettere di pagare e ritenendo eccessiva la somma rispetto alle prestazioni legali rese, si era rifiutato di farlo e quando l’avvocato aveva iniziato le pratiche per recuperare la somma il 55 enne aveva scritto diverse missive indirizzate a Forze dell’Ordine, ordine degli avvocati e persino al presidente della Repubblica in cui avrebbe utilizzato frasi ritenute offensive nei confronti del legale. Legale che a quel punto lo aveva denunciato, con l’uomo finito a processo con citazione diretta a giudizio firmata dal pm Luca Sciarretta. Il difensore dell’uomo ne aveva chiesto l’assoluzione puntando sull’esimente del diritto di critica e, in subordine, il minimo della pena.