Sulmona, tre città unite nel nome di Ovidio. Roma ‘riabilita’ la figura di Ovidio nel bimillenario della sua morte. A oltre duemila anni dal provvedimento con cui l’Imperatore Augusto lo bandì da Roma, l’Assemblea Capitolina ha approvato all’unanimità la mozione, proposta da M5s, per “riparare al grave torto subito” dal poeta autore delle Metamorfosi con l’obiettivo di revocarne la “relegatio”, cioè l’esilio, da Roma.
Il documento e’ stato approvato dall’Aula che, recita la mozione, rappresenta “idealmente la continuità storica del Senato e del Popolo di Roma” e pertanto si ritiene essere titolata ad esprimersi. La mozione, certamente sui generis, ha una storia che viene raccontata nel testo:
“Sulmona, per rendere giustizia al suo figlio più illustre si è fatta promotrice di due processi. In entrambi i giudizi Ovidio è stato assolto dai capi di imputazione a lui contestati. L’ultima sentenza di assoluzione è stata recepita all’unanimità dal Consiglio Comunale di Sulmona che nel 2012 l’ha trasmessa all’Assemblea Capitolina di Roma affinché venisse recepita e ne fosse data attuazione”.
“Ora sono tre le città, Sulmona, Costanza e Roma, unite nel nome di Ovidio”. Lo ha detto il sindaco di Sulmona Annamaria Casini a margine del consiglio comunale in Campidoglio per riabilitare il poeta dalla condanna all’esilio da Roma. “È stato motivo di orgoglio – ha aggiunto – aver assistito alla seduta dell’assemblea capitolina che nell’anno del bimillenario, ha restituito ad Ovidio la totale dignità civica: a nome dell’intera città ho ringraziato tutti coloro che hanno permesso di realizzare questa iniziativa simbolica, ma dal grande significato”. Alla seduta hanno preso parte il presidente del Consiglio comunale, Katia Di Marzio, l’assessore comunale Nicola Angelucci, il professore Raffaele Giannantonio, la presidente di Fabbricacultura, avvocato Anna Berghella, una delegazione di studenti e docenti del Liceo classico Ovidio. A margine del consiglio comunale, il sindaco Casini, ha fatto omaggio del volume sul Processo ad Ovidio al sindaco di Roma, Virginia Raggi.