Comune Pescara, documento del PD a sostegno di Diodati. Venti di crisi al comune di Pescara con possibili ripercussioni nella maggioranza di centrosinistra che governa la Regione Abruzzo. In una nota interviene anche il Sindaco di Pescara, Marco Alessandrini.
In un documento politico sottoscritto al termine di una riunione che si e’ svolta ieri sera, cinque autorevoli esponenti del Pd, i tre consiglieri di Pescara, l’assessore regionale ai lavori pubblici Donato Di Matteo, e la parlamentare Vittoria D’Incecco, minacciano l’uscita dalla maggioranza “e dalle amministrazioni di cui sono componenti”, qualora il sindaco, Marco Alessandrini, dovesse operare “l’ennesimo rimpasto di giunta che prevederebbe la nomina di un nuovo assessore alla vigilia di ferragosto”: il sacrificato “tra le ipotesi che si sono apprese in questi giorni” sarebbe proprio l’assessore al Bilancio Diodati che dovrebbe fare posto alla lista Teodoro, forte di due consiglieri, con l’ingresso nella giunta pescarese di Gianni Teodoro, dopo che ad inizio legislatura era stata la figlia 19 enne ad entrare e poi uscire dall’esecutivo”. C’è da ricordare che Di Matteo era già stato molto critico con la sua maggioranza in Regione causando la crisi con il blocco delle attività amministrativa mediante il ritiro del voto insieme ai due consiglieri di Abruzzo Civico, Andrea Gerosolimo, anche lui assessore, e Mario Olivieri. Nel documento inviato al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, al segretario regionale del Pd, e al presidente della Provincia Di Marco, si difende l’operato dell’assessore, “eletto consigliere comunale con ampio consenso popolare che ha svolto il suo con competenza ed onestà”. Diodati, secondo i cinque democrat, “non può essere immolato sull’altare dell’ennesimo sacrificio politico in cui il Pd mostra debolezza e l’amministrazione comunale la sua inconsistenza”. Nella nota viene chiesto al sindaco di Pescara di rinnovare la fiducia “all’assessore Diodati affinchè possa portare avanti i progetti avviati per la città nel rispetto del programma politico che ha ispirato questa amministrazione senza che possano considerarsi altri percorsi e sotterfugi politici da cui i sottoscritti prendono distanza nella relative sedi amministrative e politiche”. Secondo i firmatari del documento, “non ci sono soluzioni alternative ipotizzate da esponenti politici vicini all’amministrazione comunale che possano mitigare la violenza dell’atto nei confronti dell’assessore Diodati che fa parte di un partito e di un gruppo dirigente leale e coerente verso le istituzioni ed i cittadini”.
“L’assessore al bilancio Diodati e’ tra coloro che hanno lavorato più seriamente, e’ un professionista capace e perbene. Non si può accettare la revoca. Faremo resistenza fino alla fine perchè bisogna dare un senso alla politica di questa amministrazione dicendo basta giochetti e rimpasti senza logica e strategia. Siamo pronti ad uscire dalle maggioranze, anche quella regionale”. E’ deciso nella linea indicata dal documento politico sottoscritto con altri quattro democrat, tra cui lo stesso assessore comunale di Pescara Diodati, il consigiere ed assessore regionale Donato Di Matteo. Il documento fa soffiare venti di crisi al comune di Pescara con possibili ripercussioni nell’esecutivo regionale, in seno al quale di Matteo è da tempo considerato una voce critica. L’influente esponente del Pd, nella maggioranza regionale spina nel fianco del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, risponde cosi’ alla domanda se dietro la possibile estromissione di Diodati per fare posto a Gianni Teodoro, ci sia anche il placet del governatore, molto vicino al sindaco Alessandrini. “No comment sull’argomento – spiega – Posso solo dire che come medico mi appassionano i pazienti strani perche’ difficili da diagnosticare e curare”.
In riferimento al rimpasto, Di Matteo spiega di “non contestare che Teodoro possa aspirare ad entrare in giunta, ma perche’ sacrificare Diodati, che e’ un riferimento in città anche in settori sociali qualificati e il consenso ottenuto insieme al buon lavoro lo dimostrano”. A scrivere il documento in difesa di Diodati con la minaccia di dimissioni dalle rispettive maggioranze oltre a Diodati e Di Matteo, sono stati i consiglieri comunali Tiziana Di Giampietro (gruppo Partito democratico), Lola Gabriella Berardi (Pescara Insieme – Bene Comune ) e Adamo Scurti (Persone comuni per Pescara), i consiglieri provinciali Annalisa Palozzo e Vincenzo Catani e la deputata Vittoria D’Incecco.
LA NOTA DEL SINDACO DI PESCARA MARCO ALESSANDRINI:
“Ci troviamo di fronte ad un importante snodo politico e amministrativo, che rende indispensabile fortificare e fluidificare l’azione della maggioranza in Consiglio Comunale anche in vista degli appuntamenti a cui l’Amministrazione si approssima, tra cui l’approvazione del progetto della riqualificazione dell’area di risulta, il Piano Sociale e il pacchetto urbanistico della nostra città. A tale fine ci siamo resi disponibili a ricomporre il dialogo di collaborazione attiva con la lista Teodoro, riconoscendo loro nell’esecutivo la presenza di un esponente politico di vasta esperienza amministrativa per continuare il lavoro avviato. L’indicazione arrivata è quella di Gianni Teodoro, con il quale siamo pronti a lavorare per riprendere il cammino che tre anni fa ci vide vittoriosi a Pescara e che ci porterà a riaffrontare le prossime scadenze elettorali e amminitrative insieme.
L’ipotesi di dover rinunciare a Giuliano Diodati è una circostanza dolorosa per il legame di stima personale e politica costruito in tanti anni di lavoro insieme prima all’opposizione e poi al governo della città. Giuliano è parte di una comunità politica, va rispettato e ascoltato perché rappresenta una risorsa per il Pd e deve poter esprimere il suo contributo sia per il presente che per il futuro.
Sarà mia premura incontrarlo al più presto per confrontarci su scenari che possano conservare il dialogo e il suo coinvolgimento nelle questioni più importanti per la città alla cui risoluzione ha contribuito con il suo lavoro. Questa la situazione al momento. Trovo giusto arrivare in fondo a tale percorso e poi definire formalmente le nuove nomine e l’assetto della Giunta, un lavoro che avrà tempi contingentati dalla necessità di portare avanti il governo della città”
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Anzicchè pensare a cambiare nome alle vie a Pescara, cancellando la storia (piazza V.Colonna-Via Berlinguer!) mettesse Alesandrini giudizio e andasse a casacon tutti i suoi giannizzeri! Adesso il rimpasto! Il primo cittadion attuale cerca di non affondare del tutto (è già il terzo rimpasto: prima da fiducia ai suoi assessori e dopo li caccia! E' lo Zamparini della politica) Toglie il paffutto Diodati(il nome letteralmante significa -dato-da-Dio!) cugino del "cureiano-scorreggione grasso nord cureaino" Kim Jong-un, per mettere un accolito di Teodoro, questo per farsi perdonare l'estromissione della figlia di quest'ultimo da assessore scelta fatta tempo fa dal "geniale" Alessandrini!