Pescara, F.I. sul “DEFR di bugie e di crisi”

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Pescara, F.I. sul “DEFR di bugie e di crisi”. Gli esponenti regionali di Forza Italia, Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo, sono intervenuti stamani a Pescara per mettere in evidenza le “bugie” della maggioranza di centrosinistra alla Regione Abruzzo sul Documento di Economia e Finanza Regionale 2018 – 2020.

E’ in discussione in questi giorni in Consiglio Regionale, hanno sottolineato i due esponenti di Forza Italia, il DEFR, il documento economico per la crescita dell’ Abruzzo. Contrariamente da quanto affermato dall’ Assessore regionale, Silvio Paolucci, gli indici non sono affatto positivi. In sofferenza le imprese, il lavoro, l’export ed i servizi. I dati emersi dal rapporto dello Svimez ed analizzati dal Prof. Ronci, fanno emergere le difficoltà che vive la nostra Regione.

“Si presenta per la quarta volta un Documento di economia e finanza regionale vuoto nei contenuti e pieno solo delle solite chiacchiere e spot di questo Governo regionale che ci ha abituati in questi quaranta mesi”.  E’ quanto hanno dichiarato i Consiglieri regionali di Forza Italia. “Il Documento – sottolineano Febbo e Sospiri – parte dall’analisi dei dati che non trovano riscontro nella realta’ abruzzese che vive ancora una recessione. Infatti, si parte dal decremento della popolazione che viene incredibilmente ignorato, dai dati economici finanziari che vengono riportati con segni positivi ma che invece risultano clamorosamente smentiti dai maggiori istituti nazionali e regionali. Purtroppo in questi 40 mesi di governo di D’Alfonso& C. la Regione Abruzzo e’ in controtendenza rispetto alla fievole crescita nazionale, soprattutto se riferito al centro sud, sia sul Pil del +1,8 mentre secondo l’economista Ronci in Abruzzo e’ solo dello +0,2%, per lo Svimez addirittura negativo. Cosi’ come per l’occupazione il DEFR indica un +1,2% di occupati, dato nazionale +2,67, mentre il dato indicato da Ronci e’ del – 3,11%, quello Svimez addirittura -5%. Anche in questo caso dato peggiore in Italia e lo stesso dicasi per tutti gli indici che vanno dalla disoccupazione, all’export, all’agricoltura, all’industria, ai servizi e alle costruzioni. Il Documento non indica prospettive e soluzioni rispetto agli argomenti esaminati”. “Non viene affrontato il capitolo del passaggio delle funzioni alle Province – evidenziano Febbo e Sospiri – con particolare riferimento alla situazione del Corpo della Polizia Provinciale lasciato nella piu’ totale disorganizzazione. Cosi’ come nulla viene evidenziato circa le nuove disposizioni contenute nel Decreto Madia sulle tante partecipate della Regione Abruzzo. Lasciando nel limbo il personale che dovrebbe essere invece ricollocato in altri Enti. Dipendenti come quelli dei Centri di Ricerca, Abruzzo Italia Sviluppo e della Fira sulla cui definizione in house e/o riconoscimento in Banca regionale nulla viene ancora fatto mentre si individua nella mancanza di accesso al credito l’ elemento di particolarmente criticita’ e non si indica nella Finanaziaria regionale lo strumento idoneo alla crescita. Si esalta nuovamente la bufala la norma Abruzzo che spalma il debito in 20 anni mentendo spudoratamente sull’origine della norma richiesta in sede di Conferenza Stato Regioni da ben nove Regioni tra cui l’Abruzzo. Richiesta che prevedeva inizialmente ipotesi trentennale poi ridotta venti e valida non solo per tutte le altre Regioni. Si parla ancora Ten- T sottacendo l’incontro di meta’ ottobre a Bruxelles con il Commissario Corina Cretu che ha rinviato il tutto al 2023. In Europa e in Italia uno strumento per il rilancio per le aree deboli e svantaggiato viene individuato nelle ZES recepite anche dal Governo nazionale. Nel documento solo tre righe per nascondere la drammatica realta’ ovvero che tutte le altre Regioni hanno gia’ individuato e comunicato le proprie aree, mentre l’Abruzzo solo chiacchiere e spot. Si tace su cultura e turismo. Al 18 novembre, nel bilancio 2017 i fondi per la cultura sono pari a zero mentre si parla di recupero del ‘patrimonio culturale’ facendo pero’ riferimento ai 18 progetti e ai fondi della passata programmazione FAS-FSC 2007-2013. Fondi che attendono di essere rendicontati mentre stiamo andando in anticipazione di cassa creando altro danno al gia’ malconcio bilancio regionale. Assistiamo alle solite enunciazioni del nulla con “Regione Facilissima” ma l’unico atto prodotto e’ la DGR 587/C nel lontanissimo 23 settembre 2014, presentata in Commissione e bocciata dalla stessa maggioranza. Altro annuncio e’ la realizzazione della “Centralizzazione degli acquisti” che farebbe risparmiare decine e decine di milioni di euro ma a oggi ha solo prodotto l’uscita del casello autostradale di Manoppello, consulenze a iosa e la nomina del dott. Menduni a commissario straordinario”. “Il DEFR – concludono Febbo e Sospiri – e’ costituito da 81 pagine del nulla o al massimo auspici da inserire nel libro dei sogni di D’Alfonso & C. Presenteremo emendamenti migliorativi per interesse degli abruzzesi e nella consapevolezza che quando torneremo alla guida del Governo Regionale, cioe’ alla prossima legislatura, non ci sia consegnato un Ente dissestato come nel dicembre 2008″.