Rigopiano, salta per sciopero interrogatorio Sindaco Lacchetta. Astensione avvocati penalisti indetta dal 2 al 5 maggio. Saltano gli interrogatori del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e del tecnico comunale Enrico Colangeli, indagati nell’ambito dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano, con le accuse di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
Lacchetta e Colangeli sarebbero dovuti comparire domani mattina in Procura, ma i difensori dei due indagati, Cristiana Valentini e Goffredo Tatozzi, rendono noto che “aderiscono in maniera convinta all’odierna astensione indetta dall’Unione Nazionale delle Camere Penali Italiane, dedicata alla tutela dei diritti degli accusati come delle vittime, pesantemente compressi dall’attuale stato del processo penale e ancor più minacciati dall’imminente riforma pretesa dal governo”.
“Tanto più convinta è l’adesione dei sottoscritti difensori all’astensione, alla luce dei concreti comportamenti posti in essere dalla Procura di Pescara nei confronti dei nostri assistiti, oggi indagati, ma già sentiti come persone informate e senza alcuna garanzia difensiva, nonostante la presenza negli uffici del difensore nominato, tenuto fuori dalla stanza dell’audizione ad onta della palese e reiterata proposizione di domande schiettamente accusatorie”. Con queste parole gli avvocati del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e del tecnico comunale Enrico Colangeli, indagati nell’ambito dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano, lanciano un duro affondo contro la Procura di Pescara, annunciando la propria adesione allo sciopero dei penalisti. “Per la medesima ragione – proseguono i legali Cristiana Valentini e Goffredo Tatozzi – i sottoscritti difensori ritengono del tutto inopportuno che i propri assistiti si sottopongano alla ripetizione dell’atto ed anzi hanno consigliato loro di avvalersi della facoltà di non rispondere e, dunque, di abbandonare la piena collaborazione alle indagini sin qui inutilmente dimostrata. Riservano a breve comunicazioni in ordine alle ulteriori attività di accertamento delle reali responsabilità del disastro – concludono i due avvocati – apparentemente abbandonate almeno stando a quanto comunicato ai media dagli inquirenti”.