Progetto Case, programmati nuovi sgomberi. Sessanta persone da evacuare dagli appartamenti del Progetto Case nel giro di un mese, per un totale di 150 persone. Alloggi che cadono a pezzi e finiti di nuovo nel turbine delle polemiche tra amministrazione comunale e coloro che nel 2009 ne vollero la realizzazione, Dipartimento della Protezione civile in primis.
Controlli a tappeto dei tecnici degli uffici comunali della Ricostruzione pubblica dopo la scoperta, la settimana scorsa, di difetti di costruzione in una piastra del quartiere antisismico di Coppito 2, dove la ditta esecutrice dei lavori otto anni fa montò male la guaina alla base dei pilastri in legno. Un errore che ha fatto marcire i pilastri e scoperto per caso, proprio come avvenne tre anni fa con il balcone crollato per difetti di realizzazione a Cese di Preturo.
Entro 30 giorni verranno fatte allontanare decine di famiglie, costrette a vivere nuovi disagi per l’errore commesso dalle imprese. In questo caso un’impresa poi fallita, circostanza che – nonostante l’inchiesta della Procura – renderà difficile individuare i diretti responsabili, mentre intanto si consumano le polemiche tra il sindaco Massimo Cialente e l’ex capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso. Cialente ha firmato l’ordinanza di sgombero. Le evacuazioni non saranno, però, per pericoli immediati e le famiglie dovranno lasciare i loro alloggi post-sisma in tre scaglioni differenti, entro 10, 20 e 30 giorni.
Anche perché al momento gli alloggi liberi disponibili sono davvero pochi, dovendo ospitare centinaia di sfollati del terremoto del Centro Italia. Le prime piastre da sgomberare sono la numero 2 del quartiere di Coppito 2 e la piastra numero 14 di Pagliare di Sassa, a causa dello stato di degrado in cui si trovano i pilastri consumati dalle infiltrazioni di acqua; poi sarà la volta della numero 13, sempre a Pagliare, che “presenta una situazione un po’ meno critica. I controlli lungo tutto il perimetro dei fabbricati e in particolare su tutte le 11 piastre realizzate con la stessa tipologia dalla impresa che ha costruito le palazzine di Coppito 2 – tuttavia – non si fermeranno. Il Comune è pronto – dove necessario – a ripristinare gli elementi ammalorati.
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