Domenica 18 giugno alle ore 9.00, a 5 mesi dalla tragedia dell’hotel Rigopiano nella quale hanno perso la vita 29 persone, il “Comitato vittime” si radunerà, a pochi chilometri dal luogo del disastro, per chiedere misure e annunciare ronde contro il “turismo macabro.”
Il comitato si riunirà presso la “Baita della Sceriffa” e, in particolare, si affronterà l’argomento del “Trismo macabro”, ossia di coloro i quali si recano nei pressi delle macerie per scattarsi “selfie” o curiosare in un luogo che, ricordiamolo, ha visto la morte di 29 delle 40 persone presenti all’hotel Rigopiano, il 18 gennaio scorso, al momento della devastante valanga.
“Infatti, – spiega Gianluca Tanda, Presidente del Comitato Vittime di Rigopiano – vista la totale passività delle istituzioni nell’adottare misure che impediscano in modo efficace ai visitatori di accedere nell’area posta sotto sequestro, abbiamo deciso di organizzare noi un servizio di ronda per sorvegliare l’area. Ogni fine settimana noi membri del comitato, abbigliati con magliette realizzate per l’occasione ed attrezzati con tende e radio per la comunicazione , ci alterneremo presso una postazione appositamente studiata da cui è possibile controllare tutta l’area dell’hotel e, attraverso binocoli ed una macchina fotografica con obiettivo speciale a lungo raggio, fotograferemo chiunque oltrepassi il limite della zona rossa senza autorizzazione, consegnando successivamente le foto alle forze dell’ordine e sporgendo adeguata denuncia. Con l’occasione, in ricordo dei nostri angeli, vi sarà la celebrazione di una messa di commemorazione e la deposizione di 29 fiori e una corona presso il canalone, lì dove è passata quella valanga che ha cancellato per sempre i sogni dei nostri cari. Il “Comitato vittime di Rigopiano”, inoltre, esprime la massima solidarietà e la massima vicinanza nei confronti dei familiari delle vittime dell’incendio di Londra, in particolare nei confronti dei genitori dei nostri connazionali Marco e Gloria: hanno passato esattamente come noi momenti interminabili di angoscia, in cui non riuscivano ad avere alcuna notizia dei propri cari. Sono momenti bruttissimi, in cui migliaia di pensieri al secondo offuscano la mente, ed anche a Londra come a Rigopiano vi sono state vittime per una tragedia esclusivamente costruita dall’uomo”.