L’Aquila, entro un mese 150 nuove evacuazioni. La Dirigente del Comune rassicura, non ci sono pericoli immediati, gli sgomberi saranno scaglionati. Entro 30 giorni verranno evacuate altre 60 famiglie aquilane, per un totale di circa 150 persone, dagli alloggi antisismici del Progetto Case, costruiti dopo il terremoto del 2009, nei quali dalle verifiche del Comune sono stati scoperti difetti di costruzione ma non ancora segni di cedimento.
Lo conferma la dirigente del settore Ricostruzione pubblica del Comune dell’Aquila, Enrica De Paulis, a chiarimento di una nota agli organi di informazione. I controlli sono scattati dopo l’evacuazione di una piastra realizzata dalla fallita Cosbau nella new town di Coppito 2, dove sono emersi difetti di costruzione e, in particolare, assenza di guaina alla base dei pilastri in legno che ha portato al marciume, scoperto per caso.
“L’ordinanza è alla firma del sindaco, Massimo Cialente, ma gli sgomberi non saranno per pericoli immediati quindi è inutile creare panico – spiega De Paulis – verranno svolte in tre scaglioni, entro 10, 20 e 30 giorni, anche perché al momento ci sono pochi alloggi disponibili e molti sono occupati dalle famiglie sfollate del terremoto del Centro Italia”. Considerando lo stato di degrado riscontrato si rende necessario, a tutela della pubblica incolumità, sgomberare prioritariamente la piastra numero 2 del quartiere di Coppito 2 e la piastra numero 14 di Pagliare di Sassa, infine sarà la volta della numero 13, sempre di Pagliare, che “presenta una situazione un po’ meno critica delle prime due, e proseguire i controlli lungo tutto il perimetro dei fabbricati e dove necessario e possibile, effettuare il ripristino degli elementi ammalorati ed eliminare il difetto riscontrato”.
I tecnici comunali hanno effettuato indagini endoscopiche su tutte le 11 piastre realizzate con la stessa tipologia dall’impresa Cosbau. È del 2014 il crollo dei balconi a Cese di Preturo, oggetto di un processo in corso a Piacenza.