In Abruzzo i “cloudspotter”, contemplatori di nuvole

Anche in Abruzzo cresce il numero dei “cloudspotter” i contemplatori di nuvole, una passione sempre più diffusa in una terra che offre cieli da ammirare.

Forse la parola nell’onnipresente Inglese, ai più, non dirà molto, ma i “cloudspotter” in Abruzzo aumentano. Si tratta di una vera passione, il “cloudspotting” che in Italiano, non è altro essere la passione per le nuvole. C’è addirittura una App vera e propria dov’è possibile trovare 40 tipologie di nuvole. Anche in Abruzzo si sta diffondendo questa passione da parte di chi, affascinato dai cieli sopra i parchi naturali o il mare, sceglie di documentarsi sulle varie nuvole che prendono poi le forme più strane. C’è un vero e proprio manuale per gli appassionati di nuvole, pubblicato recentemente. Si moltiplicano i gruppi sui social dove si condivido foto scattate col naso all’insù e nascono anche siti internet dedicati. Sarà perché le nuvole sono movimento e teatralità, universo di forme e colori in continua evoluzione, scenografia sempre diversa, minaccia all’orizzonte ma anche rifugio e oggetto di fantasie infantili. Già i grandi pittori del Rinascimento italiano, da Piero della Francesca al Mantegna, nei loro dipinti hanno sempre ritratto sullo sfondo nuvole enigmatiche e suggestive. Fabrizio de André le cantò in un celeberrimo brano, memorabile, poi, la scena dell’episodio “Cosa sono le nuvole?” di Pasolini che potete vedere di seguito.

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Antonella Micolitti: