Circa 1.500 studenti dei Licei di Chieti in corteo, questa mattina, lungo corso Marrucino per chiedere edifici scolastici più sicuri.
I circa 1.500 studenti del Liceo artistico Nicola da Guardiagrele, del Liceo Classico “Giambattista Vico”, dello Scientifico “Filippo Masci” e del Liceo pedagogico “Isabella Gonzaga” hanno sfilato in corteo per chiedere che vengano risolti i problemi degli edifici scolastici e, in particolare maggiore celerità nei lavori di ristrutturazione dove sono in corso interventi. Nella Bottega d’arte della Camera di commercio docenti e studenti del liceo artistico e coreutico hanno dato vita ad una mostra sulle produzioni create nel corso di decenni e raccontare opere venute alla luce in un istituto storico che, tuttavia, è senza fissa dimora dallo scorso ottobre. Alle 9 da piazza San Giustino gli studenti hanno iniziato la manifestazione e dopo aver raggiunto piazza Trento e Trieste, passando sotto la sede della Provincia, sono tornati indietro concludendo la protesta con il sit-in sotto il palazzo dell’Amministrazione provinciale di corso Marrucino. A gran voce hanno contestato “il disinteresse degli enti di competenza riguardo la situazione in cui versano le loro scuole”. Gli alunni del Liceo “ Nicola da Guardiagrele” hanno ricordato di essere rimasti ormai da mesi senza attrezzature adeguate e senza laboratori, strumenti essenziali per potare avanti i loro percorsi didattici. L’ex sede dell’artistico in via D’Aragona è stata chiusa a causa di un crollo di una parte di intonaco che precipitò a terra nella sala professori. Il complesso è stato dichiarato strutturalmente insicuro e i 250 alunni trasferiti, temporaneamente, tra l’edifico dell’ex Orsoline e quello del Seminario regionale. Per quanto riguarda lo Scientifico Masci, per lavori di ristrutturazione gli studenti sono stati ripartiti in più sedi: in parte, anche loro, nelle aule del Seminario regionale, in parte istituto De Sterlich. Chiedono si faccia presto rispetto alla soluzione prospettata di una dislocazione nella Caserma Berardi, da recuperare.