Accolti 21 profughi a San Giovanni Teatino. Marinucci incontra l’Arci: “Nessuna criticità, alcuni richiedenti asilo se ne vanno subito in altre località”
Sono esattamente 21 i richiedenti asilo ospitati in una struttura ricettiva privata di San Giovanni Teatino. E’ il dato emerso al termine di un incontro tra il Sindaco Luciano Marinucci e il Presidente Provinciale di ARCI Pescara Valerio Antonio Tiberio
“Sono uomini e donne – ha spiegato Tiberio – e nessun minore. Tra un paio di settimane alcuni potranno andare via, per raggiungere parenti già residenti in Italia o altri paesi dell’Unione Europea, mentre quelli che resteranno saranno inseriti in programmi di integrazione e inserimento”.
Marinucci ha chiesto rassicurazioni sugli ospiti della struttura e sulle loro abitudini. Tiberio ha spiegato che sono “persone che fuggono da paesi in guerra e che stanno cercando di costruire un proprio nuovo progetto di vita. Non è vero – ha dichiarato Valerio – che frequentino un bar vicino. Nessuno consuma alcolici. Probabilmente qualcuno si è confuso con tre nostri dipendenti di colore che lavorano nella struttura”.
Valerio infine ha assicurato al Sindaco Marinucci che non ci saranno criticità: “Noi organizziamo l’accoglienza di massimo 25 persone per volta, in zone periferiche o rurali e mai nei centri urbani”.
Il prossimo 31 ottobre 2016 ci sarà un altro bando. “Purtroppo ci sono cooperative che affittano due, tre palazzine ospitando centinaia di profughi arrivati in Italia (ogni città può accoglierne fino a 2,5 ogni 2 mila abitanti). E’ questa presenza ‘disordinata’ – dichiara Marinucci -che voglio evitare e prevenire”. Per questa ragione il Sindaco Marinucci si è attivato per l’iscrizione, entro fine mese, allo SPRAR ( Servizio di Protezione Civile per richiedenti asilo e rifugiati), che gli permetterà di gestire e coordinare direttamente la presenza e la dislocazione di richiedenti asilo e rifugiati nel territorio comunale.
“Invito comunque tutta la popolazione, nel frattempo, a stare tranquilla – rassicura Marinucci – e a segnalarmi personalmente ogni situazione che può causare disagio, senza però demonizzare quelle che sono, di fatto, persone disperate in fuga dalla guerra”.