Una donna di 40 anni di Chieti è stata assolta perché il fatto non sussiste dall’accusa di calunnia nei confronti di un suo ex compagno. La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, dopo aver sentito l’ultimo testimone, un uomo che pure ha avuto una relazione con la donna.
L’accusa per quest’ultima aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione. La vicenda prende le mosse dall’assoluzione, nei mesi scorsi, dell’ex compagno, un 48enne di Chieti, con il quale c’era stata una relazione di alcuni anni. La donna, troncata la storia, lo aveva querelato dando avvio all’indagine poi sfociata nell’imputazione e nel processo a carico dell’uomo, con l’accusa di atti persecutori ovvero di aver tenuto condotte vessatorie e reiterate nel tempo con le quali l’avrebbe minacciata e ingiuriata, pedinandola e importunandola per strada. Chiusosi il processo con l’assoluzione dell’uomo, nei confronti dell’ex compagna era scattato il procedimento per calunnia ovvero per averlo accusato di atti persecutori, sapendolo innocente.